| Il Mondo Anglo-Normanno |
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Arte e architettura anglo-normanna |
L’espressione " arte romanica " è stata coniata nel 1818 dall’archeologo normanno Charles Duhérissier de Gerville. Essa sarà quindi utilizzata da Arcisse de Caumont, normanno anche lui, quando lavorerà all’inventario dell’architettura medievale, per diventare in seguito di uso corrente dal 1835 in poi. Inizialmente dispregiativa, tale espressione intendeva fare il parallelo tra la lingua romanza, ritenuta una versione povera del latino, e l’architettura coeva, giudicata maldestra continuazione dell’arte costruttiva romana.
Da allora essa è stata segnatamente rivista, e le forme espressive artistiche fiorite nel mondo anglo-normanno sono state messe a confronto con l’importanza politica ed economica dell’XI e del XII secolo.
In Normandia, fin dal regno dei primissimi duchi, si avvia un grande programma di riedificazione sulla scia del monachesimo benedettino. L’apice del periodo è segnato dall’affermarsi del potere di Guglielmo. In Inghilterra, negli anni successivi al 1066, l’abbondanza costruttiva traduce la chiara volontà) di imporre la potenza e il prestigio normanno, mentre i profitti tratti dalla Conquista, insieme agli scambi tra i due territori, portano a un nuovo sviluppo.
L’arte romanica normanna è illustrata soprattutto dai grandi cantieri delle abbazie e cattedrali, pur comprendendo anche un’architettura militare, dal XII secolo in poi. In stile romanico sono costruiti edifici con funzione utilitaria quanto edifici di prestigio ; rari tuttavia gli esempi di architettura proprio civile, soprattutto signorile.
Per tanto non va trascurata la folla di chiesette parrocchiali, le quali sfruttano sull’intero territorio tecniche innovative e soluzioni plastiche dell’arte romanica normanna. La scultura, in particolar modo, ed altre arti cosidette " minori " - pittura, miniatura, vetrate… - sono partecipi di una stessa sontuosità, come in altri cami, la letteratura o la musica.
