I Normanni nel Mediterraneo

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 Il regno normanno tra Oriente e Occidente


Guglielmo I, detto « il Malo », succede a suo padre Ruggero II († 26 febbraio 1154) a 34 anni, senza creare opposizioni. Il re era stato prudente nell’associare suo figlio al potere, facendogli dare l’unzione reale a Palermo, fin da Pasqua 1151.
Frutto del sincretismo operante, erede delle qualità degli Altavilla, fortemente nutrito del fascino dell’Oriente, Guglielmo è un colosso di cui si vantano la forza, il coraggio e l’erudizione ; però se ne deplorano i molti difetti, quali l’avarizia, la crudeltà, l’orgoglio smisurato, l’ombrosità, l’indipendenza, la pigrizia e il gusto per la lussuria.
Tra il 1154 e il 1166, il suo regno vede riemergere l’inevitabile scontro tra la corona e una nobiltà sempre rapida nell’ampliare i propri diritti appena giunto al potere un sovrano il cui predecessore era di tutt’altra levatura. Guglielmo scontenta inoltre i feudatari nominando alle cariche più elevate personaggi competenti, certo, ma di bassa estrazione. In seguito alla rivolta svoltasi nel 1161, il regime poliziesco istaurato viene ad accrescere disordini e ribellioni che rendono quel periodo molto difficoltoso per la corona.
Nel regno successivo, quello di Guglielmo II (1166-1189), agitato durante l’episodio del governo « francese » nella sua minore età, si ottiene comunque un ritorno alla calma quando, diventato adulto, accede al potere. L’evento maggiore del regno, anche se le conseguenze non ne sono state allora precisamente valutate, è senza alcun dubbio l’alleanza matrimoniale del 1184 con gli Hohenstaufen, germe dell’acquisizione del regno normanno dalla dinastia sveva.

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