| Il Mondo Anglo-Normanno |
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Guglielmo, duca di Normandia |
Il periodo dalla morte di Roberto il Magnifico, duca di Normandia, nel 1035, fino alla restaurazione del re Edoardo il Confessore sul trono d’Inghilterra, nel 1042, è il periodo contemporaneo della minore età, e quindi dell’affermarsi del potere di Guglielmo di Normandia (1035-1047).
La Normandia ricevuta in eredità dal giovane duca Guglielmo è una provincia ricca e amministrata bene. I suoi predecessori hanno saputo conservare grandi insiemi territoriali che procurano loro i mezzi economici per ricompensare i vassalli più fedeli e per dotare importanti fondazioni monastiche. Il diritto di coniare moneta rimane monopolio del principe e gli procura abbondanti risorse. Il commercio gode dei legami esistenti già prima col mondo anglo-sassone.
L’espansione dei Normanni prosegue, particolarmente verso l’Italia del sud, e segue le antiche rotte dei pellegrini. È indizio di crescita della popolazione, come quella tendenza nuova che nei piccoli lignaggi scarta i figli secondogeniti dai diritti alla successione. Ci sono dei Normanni anche presso il re d’Ignhilterra, Edoardo il Confessore, i quali gli sono venuti in aiuto per la riconquista del trono.
In molti principati, gli inizi dell’XI secolo sono segnati dalle tendenze autonomistiche di feudatari di secondo ordine che si scontrano in guerre private e si creano domini su terreni appena dissodati oppure a scapito del principe stesso e della Chiesa. In Normandia la pena è la condanna all’esilio, altra fonte del flusso migratorio.
Questa floridezza viene in un certo periodo minacciata quando, nel 1035, scompare improvvisamente Roberto il Magnifico. Prima di esprimere le sue pretese alla successione del trono d’Inghilterra, Guglielmo dovrà sfuggire agli intrighi, ristabilire l’ordine nel suo ducato, e infine respingere gli attacchi dei principi locali sempre pronti ad approfittare della sua debolezza passeggera.
