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Guglielmo, duca di Normandia

La sottomissione dei rivoltosi

All'età di 18 o 19 anni, Guglielmo riesce appena a sfuggire alla morte. Egli cerca allora l'appoggio del suo signore, il re di Francia Enrico I, che non si era lasciato sfuggire l'occasione della minorità per riprendere il controllo dei confini comuni nel Vexin.

Castello del Plessis-Grimoult 1° quarto dell'XI° s. Foto P. David.Guglielmo può contare su fedeli in quelle regioni in cui il potere ducale è ben saldo: Rouen, Evreux, Lisieux, Falaise e Exmes. Il capo dei ribelli è Guido di Brionne, figlio del conte di Borgogna e di Alice, figlia di Riccardo II. Guido era stato allevato alla corte di Normandia, in piena familiarità con Guglielmo. Ma egli tenta di sfruttare per la propria ambizione personale la tradizionale infedeltà dei signori della Normandia occidentale. Il complotto mette insieme Néel di Saint-Sauveur, visconte del Cotentin; Rainolfo di Briquessart, visconte di Bayeux ; Amone il Dentuto, castellano di Creully, Raoul Taisson signore del Cinglais e Grimoldo di Plessis. Tutti costoro avrebbero giurato a Bayeux, su delle reliquie, la morte del duca.

Bibbia di Etienne Harding, XI° s. (particolare), miniatura per i salmi del re Davide. I guerrieri che difendono i bastioni sono rappresentati con un'armatura affine a quella dei normanni, contemporanei dell'opera. Bibliothèque Municipale, Dijon.Dopo un periodo di disordini caratterizzati soprattutto da razzie e assedi, tipici delle guerre dell'epoca, il duca si mette a capo della sua armata per affrontare i nemici in una battaglia campale. Egli è appoggiato dalle truppe del re di Francia.

Lo scontro ha luogo a Val-es-Dunes vicino Caen, nel 1047.

Aiutato dalla defezione di alcuni dei congiurati, Raul Tessone, Guglielmo ed Enrico I mettono in fuga l'armata nemica. I ribelli più vicini alla corte ducale vengono rapidamente perdonati in cambio della loro sottomissione. Néel del Cotentin e Rainolfo di Briquessart riottengono la loro carica di visconti. Guido di Brionne sceglie l'esilio. Grimoldo di Plessis, estraneo alla grande aristocrazia è uno dei pochi a essere imprigionato e certamente anche condannato a morte.

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