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Guglielmo, duca di Normandia

La giovinezza del duca Guglielmo (1035-1047)

Statua eretta dai monaci di Saint-Victor-en-Caux, in onore del duca Guglielmo, restauratore  dell'abbazia, Rappresentazione del duca nella sua giovinezza, fine del XIII° s. (DR.)Questa terza minorità di un duca di Normandia fu la più carica di pericoli per il ducato. Prima di morire, il duca Roberto aveva preteso il giuramento di fedeltà per suo figlio Guglielmo, nato da Arlette, ma i grandi signori del ducato nati dalla famiglia ducale se ne disputano la reggenza. Successivamente, alcuni intimi del giovane duca vengono assassinati: prima Gilberto di Brionne, suo tutore, poi il suo precettore, Turoldo, e infine il siniscalco Osberno di Crépon, vengono scannati davanti ai suoi occhi.

La Normandia, in preda all'anarchia, finisce vittima di attacchi del re di Francia e del duca di Bretagna. Le regioni tradizionalmente ribelli si sollevano. Guglielmo deve recarsi ad assediare il suo castello di Falaise, conquistato dal visconte d’Hiémois (1042).

Tali sommovimenti scatenano un ciclo di guerre private che non può essere arrestato dalla giustizia del duca ancora in minore età. I più pericolosi sono quelli che riguardano la famiglia di Bellême, i cui dominii toccano il Maine, dove Normanni e Angioini sono in competizione.

I baroni in lotta gli uni contro gli altri o contro l'autorità del duca si appoggiano su una rete di piccole fortificazioni di legno e di terra, le motte castrali, in violazione del diritto di fortificazione, riservato al duca. Sentendosi forti per i profitti delle loro piccole guerre private, essi non hanno alcuna intenzione di ricondursi sotto l'autorità del giovane Guglielmo.

Così, un gruppo di piccoli signori dell'ovest della Normandia, appoggiati dai visconti del Cotentin e di Bayeux, rappresentanti in teoria dell'autorità ducale, e di baroni più importanti, Guido di Brionne, il vescovo di Bayeux, e forse l'abate di Mont-Saint-Michel, complottano contro il duca. Un tentativo di omicidio è organizzato durante una battuta di caccia a Valognes. Messo in allarme, Guglielmo si dà alla fuga, da solo, a cavallo, da Valognes, attraverso la baia di Veys, per Ryes nel Bessin e fino al rifugio del suo castello di Falaise.

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