Uno degli aspetti più straordinari della storia dell’Europa occidentale nei secoli XI e XII è rappresentato dall’apparizione delle città, insediamenti di grandezza insolita dalla molteplice base economica, in cui l’agricoltura svolgeva un ruolo secondario in rapporto al commercio ed al settore manifatturiero, e gli artigiani ed i mercanti costituivano una parte rilevante della variegata composizione sociale. Città riconoscibili, come Londra o Rouen, esistevano fin dal IX secolo, durante il dominio dei re normanni e plantageneti, ma l’accelerazione della crescita economica dopo l’anno 1000 portò non soltanto al loro ampliamento, ma anche alla fondazione di innumerevoli nuovi insediamenti urbani, soprattutto nell’Inghilterra meridionale e nella Guascogna. Col passare del tempo, gli abitanti delle città furono capaci di usare il loro potere economico per rivendicare un certo grado di autogoverno, dando così origine ad una nuova forza politica.

Prove archeologiche dimostrano che le strade delle città si riempirono di costruzioni, in gran parte di legno, ma anche di pietra, soprattutto per quanto concerne le abitazioni dei ricchi mercanti, i quali le preferivano sia perchè offrivano maggiori garanzie contro gli incendi sia perchè rafforzavano la loro posizione sociale. Un ruolo di primo piano nella classe dei mercanti anglo-normanni era detenuto dagli ebrei, i quali fondarono importanti colonie in città come Londra, Norwich e Rouen.

Tuttavia, nonostante l’enorme crescita delle fortune urbane di questo periodo, le persone che si lasciavano attrarre dalla città in numero sempre maggiore erano costrette a subire anche gli svantaggi del nuovo ambiente, come l’esplosione periodica di epidemie causate dal sovraffollamento e dalle squallide condizioni di vita.

Le case di pietra in epoca romanica

Gli Ebrei in Normandia nel Medioevo

Le nuove città normanne in Inghilterra

Le case urbane

La vita quotidiana nelle città