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La vita nelle città

Gli Ebrei in Normandia nel Medioevo

La storia delle comunità ebraiche normanne nel Medioevo era del tutto disconosciuta fino a quando Norman Golb ebbe rettificato la lettura di un nome di città francese, scritto RDWS, letto Rodez, il quale infatti si rivela essere Rouen. Da allora in poi egli potè raccogliere un certo numero di scritti ebraici medievali con menzioni di Rouen, e quindi concludere che questa città fu, per molti secoli, un centro di grande importanza per la cultura ebrea.

Il primo episodio di cui abbiamo menzione nelle fonti scritte è una persecuzione inflitta agli ebrei di Francia come a quelli di Normandia ; una cronaca ebraica precisa che tale persecuzione si svolse nell’anno 1007. Allora, a un maggiorente ebreo di Rouen, Jacob bar Jeqouthiel, prima incarcerato su ordine del duca Riccardo II, fu accordato il permesso di recarsi presso il papa, lasciando uno dei suoi figli in ostaggio allo stesso Riccardo. Il pontefice Giovanni XVIII avrebbe ascoltato le sue lamentele e mandato un messaggio in Francia per chiedere che fosse chiusa la persecuzione. Jacob scelse tuttavia di non tornare in Normandia ; giunse in Lorena dove viveva la sua famiglia e morì a Arras qualche anno dopo.

Il regno del Conquistatore fu invece un periodo favorevole per gli Ebrei normanni ; trattati con riguardi dal duca, essi furono, dopo il 1066, incoraggiati a stabilirsi in Inghilterra, particolarmente a Londra. Ma i preparativi della Ia Crociata, nel 1096, si accompagnarono a Rouen, come del resto in tante altre regioni occidentali, con veri e propri pogrom che furono, in realtà, così brevi come violenti. Guglielmo il Rosso, il quale regnava in Inghilterra dal 1087 e amministrava la Normandia in assenza del suo fratello maggiore, Robert Courteheuse, non era andato d’accordo con tanti eccessi e riuscì di lì a poco a porvi fine. Ma le persone come i beni della comunità ebraica di Rouen avevano sofferto molto. La costruzione della casa di Rouen individuata quale yeschivah (accademia talmudica) si iscrive, senza nessun dubbio, verso il 1100, nell’ambito della restaurazione della comunità come dei suoi edifici.

Sotto il regno dei Plantageneti, lo statuto degli ebrei in Normandia e in Inghilterra viene più volte definito in termini positivi da Enrico II, e successivamente da Giovanni Senza Terra. Fin dal periodo precedente la fine del XII secolo, le fonti scritte di origine ebraica trasmettono i nomi di numerosi dottori della Legge che insegnarono a Rouen. La grande importanza di Rouen in quanto centro culturale ebraico è del resto attestata dal fatto che un dottore famoso come Abraham ibn Ezra, all’apice della sua carriera, venisse a lavorarvi a partire dal 1149 ; vi stese, tra altri, il suo grande commento dell’Esodo. Il testo importantissimo, conosciuto come Anciennes Règles, legiferante sull’insegnamento della Torah, sembra sia probabilmente stato steso nella forma originale in occasione di un sinodo regionale, riunitosi appunto a Rouen nell’XI secolo.

All’inizio del XIII secolo, la floridezza economica e l’attività culturale della comunità ebrea di Rouen aveva raggiunto un livello elevato ; in questo senso si spiega l’efficacia con cui gli ebrei di Rouen seppero resistere alle tante prove da cui vennero colpiti durante il secolo.

 

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