I Normanni nel Mediterraneo

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L'Italia agli inizi del sec. XI


La situazione politica dell’Italia centro-meridionale agli inizi del sec. XI è complessa. Dalla fine del sec. IX, la Sicilia non appartiene più all’Impero Romano d’Oriente (Bisanzio) ed è diventata un califfato arabo. Essa funge ormai come base alle scorrerie piratesche sulle coste italiane.
Il Mezzogiorno continentale (ossia l’Italia meridionale) è parte bizantino (Calabria, Puglia, Basilicata), parte longobardo (principati di Capua, Benevento e Salerno). 

Relativamente al papato, dipendente per tutto dall’Impero Germanico degli Ottoni nel sec. X, tende a svincolarsi per giocare un ruolo non trascurabile e perfino decisivo in quanto autorità politica e morale. Grande importanza nella politica verso il Mezzogiorno è svolta dal monastero di Montecassino, che gode anche di grande prestigio e autonomia all’interno di questo scacchiere.
Per quanto riguarda l’Impero Germanico, esso controlla in maniera diretta tutta l’Italia del nord ; morto Enrico II e incoronato Corrado II nel 1024, avviene il passaggio dalla dinastia ottoniana degli imperatori Sassoni a quella dei Franconi. Intervengono nell’Italia meridionale in appoggio all’autorità dell’Impero d’Occidente contro Roma e i principati longobardi e nella lotta all’Impero bizantino e ai Musulmani di Sicilia.

I Normanni sapranno allora cogliere l’occasione offerta da tale mondo instabile.

 

L'Italia longobarda e bizantina
La Sicilia musulmana
Il papato e la Terra Sancti Benedictii

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