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La formazione del ducato di Normandia

I fondatori, l'opera dei primi duchi (933-1035)

Guglielmo Lunga Spada Riccardo I Riccardo II Roberto il Magnifico

 

Guglielmo Lunga Spada (933-942)

Il territorio in feudo all’autorità del conte Roberto (Rollone) non era per niente garantito per gli anni a venire in quanto avrebbe potuto estinguersi come quello dei Normanni stanziatisi sulla Loira alla stessa epoca, definitivamente eliminati tra il 937 e il 939. Ma i successori di Rollone riuscirono a imporsi tra i primi principi del reame.

Popa, madre di Guglielmo Spada Lunga , statua a Bayeux. Foto P. David.Guglielmo Lunga Spada successe a Rollone nel 933. Egli è nato da una concubina franca e cristiana di Rollone, Popa, figlia di uno sconfitto, il conte di Bayeux, ed è quindi lui stesso un esempio dell’assimilazione rapida dei conquistatori.

Nel 933, Guglielmo riuscì a riconquistare ai Bretoni il Cotentin e il territorio di Avranches. Il re  lo ha aiutato in questa impresa, ricevendo in cambio omaggio vassallatico. Ma è senza dubbio il conte di Rouen che esercita il potere effettivo sui territori conquistati.

Nello stesso momento Guglielmo affermò il suo controllo ai gruppi di origine irlandese e norvegese stabilitisi nel Cotentin e nel Bessin. Sembra che i ribelli avevano cercato di preservare le loro radici pagane, e le tradizioni di organizzazione della società scandinava, che si basavano su una grande autonomia della proprietà libera in rapporto all’autorità politica. Logo delle feste della riannessione del Cotentin alla Normandia : 933-1933Essi sono dunque poco inclini a entrare in quei legami di dipendenza che si sviluppano nella società franca, e che il nuovo conte volge a suo vantaggio.

Nel regno franco, Guglielmo è coinvolto nei conflitti che oppongono i capi dell’aristocrazia al re carolingia Luigi IV (936-954) sotto il controllo vigile del potente re di Germania, Ottone. Il conte di Rouen sfrutta la contrapposizione tra le due autorità da cui egli in teoria dipende, il re di Francia e il suo signore diretto, che ereditava alcune prerogative del marchese di Neustria, Ugo il grande, duca dei Franchi. Spesso Guglielmo è alleato di Ugo il Grande ma nel 940 egli ha provvisoriamente cambiato schieramento e ottenuto da Luigi IV il rinnovo della concessione fatta a Rollone. Nel 942, muore, vittima di un’imboscata tesa dal conte di Fiandra, ostile all’ascesa della potenza normanna.

A partire dalla seconda generazione, Guglielmo Lunga Spada era stato il primo principe normanno veramente cristiano, favorendo in maniera molto chiara il restauro dell’abbazia di Jumièges. Aveva ottenuto in sposa la figlia del conte di Vermandois, ed era entrato nella cerchia ristretta dei più potenti signori del regno.

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Riccardo I (942-996)

La morte di Guglielmo Lunga Spada pone il principato dei conti di Rouen in pericolo. Il figlio di Guglielmo, Riccardo, è minorenne. Le ambizioni antagoniste del re carolingio Luigi IV e del duca dei Franchi, Ugo il Grande si esercitano sulla Normandia tanto che alcune insurrezioni si sollevano a causa del recente arrivo di nuovi coloni scandinavi.

Tra il 945 e il 947, il giovane Riccardo I riuscì a riprendere il controllo dei territori di suo padre. Egli si allea preferendo il duca Ugo. Nel 960 questa alleanza è rinsaldata dal matrimonio di Riccardo e Emma, figlia di Ugo. Così, nel 987, il conte di Rouen sostiene il cambiamento dinastico che vede suo cognato, Ugo Capeto salire al trono di Francia.

Se il nipote del Vichingo Rollone è diventato un caposaldo della corona, non ha molto da preoccuparsi della sua protezione. Egli si impegna piuttosto a contenere le pressioni esercitate sulle frontiere dai suoi potenti vicini, il conte di Blois e di Tours, e i conti d’Anjou. Egli conosce il modo per profittare dei conflitti tra i pretendenti alla dominazione del ducato di Bretagna. Ma recluta sempre bande di mercenari vichinghi e deve anche firmare nel 911 a Rouen un accordo con il re Etelredo invitandolo a non offrire più loro le basi di retroguardia contro l’Inghilterra.

Infine Riccardo si promette di riorganizzare il ducato sotto la sua autorità. Si appoggia alla sua famiglia frutto di matrimoni cristiani o di concubinaggi riconosciuti dal diritto scandinavo. Egli stesso è figlio di una concubina bretone, Sprota, e i suoi principali eredi sono nati dalla danese Gonnor e dalla sua sposa cristiana Emma. Questa discendenza numerosa forma una nuova aristocrazia, i Riccardingi, ai quali sono assegnati dei posti chiave.

Malgrado le sue contraddizioni con le regole di vita di un principe cristiano e il fatto che egli non ha esitato a confidare l’arcivescovado di Rouen al suo fratello più giovane Roberto, Riccardo poggia anche lui la sua forza sulla Chiesa. Egli restaura le abbazie di Saint-Wandrille (960) e di Fécamp (990), fonda una comunità monastica al Mont-Saint-Michel (966) e alla fine del suo regno si sforza di stabilire la gerarchia ecclesiastica a Liseux, Sées, Avranches (989-990). Il vescovado di Coutances abbandonato a partire dalle invasioni vichinghe è di nuovo provvisto di nuovi monaci ma il vescovo risiede a Rouen. Il Cotentin sfugge ancora parzialmente alla pace ducale e all’opera di recristianizzazione.

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Riccardo II (996-1026)

Riccardo II°, particolare del cartulario del Mont-Saint-Michel, XII° s. (Bibliothèque Municipale, Avranches)Quando, nel 966, muore, Riccardo I lascia un dominio ormai pacificato, per trenta anni, a un ragazzo. Lo stato di minorità del giovane sovrano consente lo scoppio di una rivolta generale all'interno del territorio agricolo; questo sollevamento, però non è affatto diretto contro i discendenti di Rollone. Esso, al contrario, dimostra come la Normandia si inscriva all'interno dell'evoluzione della società feudale, in quel momento ai suoi inizi. I contadini tentano di respingere le pressioni crescenti e le esazioni fiscali dell'aristocrazia.

Contemporaneamente, alcuni tumulti verificatisi nello Hiémois, regione della Normandia centrale, rappresentano viceversa il tentativo più classico di un esponente della famiglia regnante, Guglielmo d'Exmes, di impadronirsi del potere. Le due rivolte sono domate dai tutori del giovane Riccardo. Particolarmente cruenta si presenta la repressione dei contadini.

Questo stato di tensione consente ai Vichinghi danesi di utilizzare la Normandia come base per nuovi raids in Inghilterra. Il re Etelredo chiede aiuto a Riccardo II, e tale alleanza è sancita da un matrimonio: Emma, sorella di Riccardo, va in sposa a Etelredo nel 1002.

Da questo matrimonio si sviluppa una situazione politica gravida di conseguenze. La principessa normanna Emma, vedova di Etelredo, sposerà il danese Cnutone, vincitore, nel 1016, degli eredi di Etelredo. Ella sarà la madre dell'ultimo re danese d'Inghilterra, Artacnutone (1040-1042). I figli di Emma ed Etelredo si rifugiano alla corte di Riccardo. Il principe Edoardo è allevato alla corte del duca di Normandia, e si circonda di compagni normanni. Quando riprende il suo trono nel 1042, i Normanni si ritrovano direttamente implicati negli affari della corona d'Inghilterra.

Torre del castello d'Ivry (Eure), fine del X° s. Eretto alla fine del regno di Riccardo I° verso il  996, il castello d'Ivry dipende dall'autorità del duca. Mentre Riccardo II° è ancora minorenne,   la tutela viene  esercitata da Raoul d'Ivry, fratellastro di Riccardo I° (Foto P. David).In Francia, Riccardo II si comporta come leale vassallo di re Roberto il Pio. Partecipa con lui a spedizioni in Borgogna (1003, 1005) o in Fiandra (1006). In cambio di ciò, ottiene l'appoggio del re nelle sue personali guerre contro Folco Nerra, conte d'Anjou o Eude di Blois, contro i quali non esita ad impiegare ancora mercenari vichinghi. Il Maine e la Bretagna sono regioni di confine di cui Riccardo non può assolutamente disinteressarsi. Anche in questa occasione, il matrimonio si rileva strumento della diplomazia: Riccardo II sposa Giuditta, sorella del conte di Rennes, Goffredo, che sposa a sua volta Havoise, sorella di Riccardo. Giuditta sarà la prima principessa cristiana, moglie legittima di un duca di Normandia, a dargli un successore al di fuori della pratica del concubinato "secondo il costume danese".

Da allora Riccardo rende il suo ducato uno dei principati più stabili e più ricchi del, regno. E' il primo a cambiare il titolo di conte di Rouen con quello di duca. Riccardo utilizza in gran parte i meccanismi dell'amministrazione carolingia e cerca di realizzare la riforma della Chiesa, pilastro del potere ducale. Già nel 1001 egli fa appello al riformatore italiano Guglielmo da Volpiano per restaurare l'abbazia di Fécamp, scelta dai duchi come luogo di residenza e di sepoltura.

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Riccardo III (1026-1027) e Roberto il Magnifico (1027-1035)

Falaise, luogo di nascita di Guglielmo il Bastardo (nello stato nel XIII° s.)Prima di morire Riccardo II ha regolato la divisione del ducato tra i suoi due figli, Riccardo e Roberto. Ma il cadetto Roberto non tarda a ribellarsi contro il fratello, che muore in circostanze mai sufficientemente chiarite. Roberto si impadronisce del potere, ma ben presto entra in conflitto coi principali signori laici ed ecclesiastici del ducato, i Riccardingi. I suoi zii, Roberto arcivescovo di Rouen e conte di Evreux, e Ugo, vescovo di Bayeux, sono i suoi principali avversari col sostegno del re di Francia, Roberto il Pio.

Roberto deve scontrarsi anche con le tendenze all'insurrezione che ormai rappresenteranno una costante in tutti i periodi di debolezza del potere ducale. La casa ribelle dei signori di Belleme, vicina al Maine, entra in quel momento in scena. Essa è rappresentativa della tendenza all'indipendenza dei signori installati sulle marche dei grandi principati, tendenza che i duchi di Normandia riuscirono a stroncare, non senza subirne dei danni, per mantenere i ducato nei confini ereditati dai primi duchi.

E' a partire dal 1031, nonostante Roberto avesse ristabilito la situazione, e potesse approfittare di una crisi dinastica per prendere il controllo del Vexin francese, da Mantes a Pontoise, che si innesca una disputa continua fra i duchi di Normandia e i re di Francia.

A parte gli interventi ormai del tutto abituali in Fiandra, contro il conte di Blois o in Bretagna, Roberto conduce la prima grande spedizione marinara contro l'Inghilterra per rimettere sul trono i figli di Etelredo e di Emma, Edoardo e Alfredo, esiliati a Rouen, ed allevati con lui alla corte di Riccardo II. La tempesta disperde le navi prima che esse possano toccare le coste inglesi.

Morte di Roberto  il Magnifico a Nizza, illustrazione di Tellier per "La Normandia", autore:   Jules Janin, 1844.Tentato, all'inizio del suo regno, di impadronirsi dei beni delle chiese, il duca Roberto ha poi rinnovato la politica tradizionale dei duchi di Normandia in favore di Saint-Wandrille, Jumiège, Fécamp, o di Mont-Saint-Michel. E vi aggiunge la fondazione dell'abbazia di Cerisy.

In questa importante azione ecclesiastica, le preoccupazioni politiche non escludono delle motivazioni di religiosità sincera, che spinge poi il duca a intraprendere il grande pellegrinaggio a Gerusalemme, appena ha potuto ristabilire la sua autorità. Il duca Roberto muore durante questo viaggio, nel 1035, all'età di 25 anni. Dopo un regno di meno di dieci anni, egli lascia un figlio in età minore, Guglielmo, natogli dalla concubina Arlette di Falaise.

 

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