9

La fine del regno normanno. L'avvento degli Svevi

Federico II re di Sicilia e imperatore di Germania

Federico II deve a papa Innocenzo III e al re di Francia Filippo Augusto la sua elezione all’Impero nel 1211. La corona resta da conquistare. Il suo rivale Ottone di Brunswick cerca di allearsi ai Plantageneti ; la coalizione è sconfitta a Bouvines nel 1214. Partito in Germania dal 1212, Federico cinge la corona sul trono di Carlomagno, ad Aquisgrana, nel 1215. Torna in Italia solo nel 1220 a cingere la corona imperiale a Roma.
Per ottenere l’Impero, Federico era dovuto rinunciare alla Sicilia, promessa a suo figlio Enrico, un anno (1212), e impegnarsi a crociarsi. Fin dal 1220, egli ha, di fatto, rotto la sua promessa per riconquistare il regno normanno. Si degradano i rapporti col papa. Scomunicato una prima volta per aver indugiato a mantenere la promessa, Federico compie quella prodezza di farsi consegnare Gerusalemme senza combattere, grazie alle sue doti in diplomazia araba (1229). Ma ben presto è costretto a lasciare la sua conquista per affrontare, in Italia settentrionale e in Germania, le ribellioni appoggiate dal papa. Scomunicato di nuovo nel 1239, deposto dal papa nel 1245, e malgrado l’aiuto del re di Francia Saint Louis, Federico deve lottare contro il proprio figlio che gli contende la potestà imperiale (1231-1242). Durante tutti quei conflitti Federico si appoggia al regno normanno, di cui ha fatto la propria base, traendone le risorse necessarie.
Principe colto e edificatore, protettore delle arti e accorto giurista, Federico è il degno discendente dei grandi re normanni. Agisce da monarca orientale, creando in Sicilia e nel Mezzogiorno continentale uno Stato centralizzatore, autocratico, molto diverso dalle monarchie feodali. La sua corte è il punto d’incontro degli intellettuali di tutta Europa e del mondo arabo. Per rinforzare l’opera politica, fonda nel 1226 l’università di Napoli e, sulla scia di Ruggero II, promulga nel 1231 un complesso di leggi, le costituzioni di Melfi. Ma il regno non sarebbe resistito alla sua morte, il 10 dicembre 1250.

pagina precedente    pagina successiva