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Gli eredi della conquista

Ruggero II re di Sicilia

Alla morte di Guglielmo nel 1127, Boemondo II di Taranto, nipotino di Roberto Guiscardo e uno dei due pretendenti potenziali alla successione al ducato di Puglia, si disinteressa dell’eredità per il suo principato di Antiochia. Invece, il nipote del Guiscardo, Ruggero II, figlio del Granconte, ha allora trentadue anni ed è padrone della Sicilia dal 1105. Ben presto fa valere i suoi diritti e viene incoronato a Salerno : siamo in una fase determinante nel procedimento di unificazione del Mezzogiorno.
L’incoronazione di Salerno ha provocato molta agitazione da parte di quasi tutti i baroni normanni del Mezzogiorno continentale, inquieti dell’arrivo al potere di un uomo forte, capace di ostacolare le loro ambizioni personali. Altro protagonista, papa Onorio II, che è appena uscito vincitore dalla contesa che lo opponeva all’Impero, non si preoccupa più tanto di un ritorno dell’indocile potenza normanna, di cui non sente più bisogno. Egli rifiuta dunque a Ruggero ogni diritto sull’eredità e organizza a contrastarlo il fronte del complotto insieme ai baroni ribelli. Tale impresa nascosta sotto la maschera di una « guerra santa » fallisce tanto miseramente da constringere, in agosto 1128, il papa a insignire Ruggero II del titolo di suo zio : »duca di Puglia, di Calabria e di Sicilia », consacrando in tal modo l’unità del Mezzogiorno continentale e della Sicilia.
Tale riconoscimento non basta evidentemente a placare i ribelli e, nel 1129, Ruggero deve operare una nuova campagna di pacificazione contro i baroni normanni di Puglia.
Nello stesso1129, la morte di Roberto II d’Aversa (1127-1129) gli permette di impadronirsi del principato dei Drengot, a Aversa e Capua, l’unica famiglia cioè ad aver resistito agli Altavilla. L’unificazione dello Stato normanno è dunque teoricamente compiuta.
Ruggero II è di ritorno in Sicilia nel 1130. Papa Anacleto II è in una situazione delicata, e i Normanni sono praticamente i soli a riconoscere la sua elezione, molto contestata. La posta in gioco è la corona di Ruggero. Il 25 dicembre 1130, a Palermo, il papa dà vita a un nuovo regno, il cui principe, Ruggero, nipotino di un signorotto del Cotentin, è riconosciuto re di Sicilia, duca di Puglia e di Calabria, principe di Capua. Napoli rimane da conquistare ma gli appartiene già dal titolo.

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