Ruggero il Granconte

Benché Roberto abbia partecipato di persona alle prime campagne della conquista dell’isola (fino al 1064 e nel 1072), il protagonista dell’avventura siciliana si chiama Ruggero, ed è il suo fratello minore.
Ruggero approfitta della divisione della Sicilia in tre o quattro emirati, in pratica indipendenti uno dall’altro, come della conflittualità tra Berberi e Arabi, per attuare una politica di guerriglia, insieme a qualche diecina o qualche centinaio di uomini, per cui la conquista procede lentamente : trent’anni.
Dopo il primo sbarco e la presa di Messina e di qualche località di montagna del Val Demone nel 1061, e le imprese intensive svolte tra il 1061 e il 1064, la conquista procede in maniera difficoltosa.
Il sequestro della flotta di Bari nel 1072, quando viene presa la città, permette una svolta decisiva nella conquista : Palermo è presa nello stesso anno, ma i Normanni possiedono ormai anche un potere marittimo.
In tale occasione, il duca Roberto insignisce Ruggero a conte, affidandogli tutta la Sicilia a feudo, tranne Palermo e Messina, e il Val Demone, in possesso congiunto, a metà.
Segue una lunghissima guerra d’assedio delle città costiere, che ricevono l’appoggio dell’Ifrîqiya (Tunisia), e quindi delle città al centro dell’isola. Dello svolgimento complicato delle operazioni abbiamo poche notizie. Negli anni 1075-1077 succede l’avanzata normanna in Val di Noto, a sud, quindi in Val di Mazara e sulla costa occidentale ; nel 1079, i Normanni rinforzano le zone orientali conquistate a sud di Messina ; nel 1085, alla morte di suo fratello, Ruggero rimane l’unico artefice della conquista. Dopo il 1085, succedono molte ostilità causate dalla risposta araba organizzata dall’emiro di Siracusa ; i Normanni prendono poi il controllo del triangolo Castrogiovanni-Girgenti-Noto. Nel 1086 cade l’inespugnabile Castrogiovanni (attuale Enna), in centro all’isola. L’anno 1091 vede la conquista portata a termine quando cade l’ultima roccaforte saracena, Noto.