3

I primi signori normanni

Anarchia in Puglia

Dopo la spedizione in Sicilia, gli alleati di prima si ritrovano nemici. Nel 1040 succede una nuova rivolta antibizantina in Puglia, capeggiata dal longobardo Argiro, figlio di Melo, ribellatosi negli anni 1016-1018, e appoggiata da Arduino, il capo della spedizione in Sicilia nel 1038. Arduino è allora ufficiale amministratore della regione di confine di Melfi presso l’impero greco. Ma cerca di fondare la propria autorità in questa regione con l’aiuto dei suoi commilitoni normanni, i fratelli d’Altavilla. Insieme infliggono all’esercito bizantino una serie di brucianti sconfitte nell’anno 1041. Il catapano (governatore) della Puglia, Boioanno, è anche catturato e mandato a Benevento, il cui principe rimane l’alleato dei Normanni. Ai Bizantini resta in pratica solo la parte meridionale della Puglia. In seguito, grazie a uno scontro che oppone i Normanni al principe Atenolfo di Benevento, Argiro, il capo dei ribelli longobardi, viene eletto con l’aiuto dei Normanni « duca e principe d’Italia » (cioè della Puglia), in Bari, nel febbraio 1042. L’anno successivo, il generale bizantino Giorgio Maniace è richiamato sul continente per rimediare ai violenti disordini e riesce a schiacciare la ribellione longobarda di Puglia. Questo trionfo gli giova di venire proclamato imperatore dalle sue truppe e cerca di allearsi ai ribelli di Argiro. Costantino Monomaco, imperatore legittimo, si rivolta a sua volta contro i ribelli e i loro alleati normanni. In tanta confusione, nel febbraio 1042, Argiro abbraccia la causa imperiale e organizza quindi un fronte antinormanno.
In quel clima di anarchia continua, i Normanni si impadroniscono di Melfi e di tutta la zona a ovest della Puglia dopo la valle dell’Ofanto, fino a Matera in Basilicata. Nel 1043, i Normanni si pongono sotto l’autorità del principe longobardo Guaimario di Salerno e condividono in quell’anno in dodici contee i territori conquistati o che rimangono da conquistare.

pagina precedente    pagina successiva