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I primi signori normanni

1036, Normanni e Bizantini alleati in Sicilia

Nel 1038, l’imperatore bizantino organizza una grande spedizione contro i Saraceni di Sicilia, in quel periodo divisi e affievoliti da scontri dinastici. Essa è capitanata da Giorgio Maniace che chiede l’appoggio degli Italiani, allora in una fase di buoni rapporti con l’imperatore bizantino Michele IV (1034-1041). In tale occasione, Guaimario IV di Salerno manda, sotto gli ordini di un signore longobardo di Milano, Arduino, un contingente di trecento Normanni, tra cui Guglielmo Braccio di Ferro e Drogone d’Altavilla. È il caso di rinforzare l’esercito imperiale, ma anche… di allontanare quei turbolenti mercenari, pericolosi e alquanto imbarazzanti in tempi di pace.
Durante la battaglia, i Normanni d’Italia si battono a fianco dei guerrieri scandinavi della guardia imperiale bizantina, i Vareghi comandati da Haral Hardrada, il quale diventerà re della Norvegia nel 1047 e rivaleggerà con Aroldo d’Inghilterra e Guglielmo di Normandia nel 1066. Altri Normanni, dalle sorti più effimere, come Roussel de Bailleul, si aggregano alle truppe radunate attorno a Reggio di Calabria prima dell’imbarco.
La spedizione dura oltre due anni. Messina è conquistata fin dall’autunno 1038, e si succedono le campagne vittoriose a nord, a ovest e nel centro dell’isola. Cresce la riputazione di ardimento dei Normanni, che però rimangono dei mercenari. I loro rapporti con l’alto comando si degradano e, scontenti del soldo e della spartizione del bottino, Normanni e Vareghi lasciano l’esercito greco nel 1040. I Bizantini sono costretti quindi a battere in ritirata.
Per quanto riguarda i Normanni, semplici strumenti, succubi di una potenza straniera, questa campagna militare rappresenta tuttavia una prima tappa nel riconoscimento che avrà ulteriori conseguenze importantissime per la Sicilia.

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