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Gli eredi della Conquista

I fratelli nemici, Roberto, Guglielmo, Enrico

La morte di Guglielmo è seguita da gravi accadimenti sia in Inghilterra che in Normandia.

I grandi feudatari normanni tentano di sottrarsi all'autorità di Guglielmo il Rosso, col pretesto del diritto di primogenitura di Roberto Courteheuse. Essi sperano in realtà in una maggiore autonomia in un'autorità che si trova più lontana, e che è più debole. Ma Guglielmo il Rosso è fermo nello stabilire la sua autorità in Inghilterra, e caccia gli insorti. Il suo regno è caratterizzato dall'espansione normanna ai confini scozzesi e gallesi, ma anche da difficili rapporti con la Chiesa, in particolare con Anselmo del Bec, arcivescovo di Canterbury dal 1092 al 1098.

Il torrione di Domfront, il primo torrione quadrato eretto in Normandia da Enrico Beauclerc (1092).Roberto non è in grado di tenere il suo ducato, straziato da rivolte dei baroni e da una serie di guerre private. Nel 1090, la stessa capitale della Normandia, Rouen, si rivolta contro il duca. Il terzo figlio di Guglielmo, Enrico, approfitta della situazione per stabilirsi prima nel Cotentin, poi nella regione di Domfort, dove eleva il primo maschio squadrato (1092).

I disordini in Normandia sono tali che Guglielmo il Rosso è chiamato a intervenire ben due volte. Una prima nel 1091, quando si allea a Roberto contro il loro fratello Enrico; una seconda nel 1094, quando capovolge l'alleanza, e fornisce a Enrico i mezzi per infastidire Roberto.

Poco dopo Roberto e Guglielmo, provvisoriamente riconciliatisi, hanno posto la loro corte a Caen nel 1091, e decidono di fare un inventario di tutti i diritti e poteri precedentemente detenuti dal loro padre Guglielmo. Il testo di questa indagine, le "Consuetudini di giustizia", fa in realtà emergere ciò che gli eredi del Conquistatore hanno fatto perdere delle conquiste del padre.

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