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Il regno di Guglielmo il Conquistatore

Il duca-re e i suoi vicini

Busto di Guglielmo il Conquistatore, opera di Rochet, 1851. Studio per la statua equestre di Falaise. Musée de Normandie, Caen.La gloria del trionfo (1067) e il bottino della guerra non consentono a Guglielmo di conseguire la pace per i confini del ducato. Al contrario, la sua potenza preoccupa i suoi confinanti, che approfittano di tutte le occasioni.

Il castello del conte del Mans a Sainte-Suzanne, assediata dal 1084 al 1086. (SDA Mayenne)Guglielmo perde l'alleanza della Fiandra. La successione di Baldovino V, padre di Matilde, si snoda a vantaggio del suo cadetto, Roberto il Frisone, nemico del duca di Normandia, dopo il disastro della spedizione normanna di Cassel (1071). Il duca rischia di perdere anche il Maine, baluardo contro i suoi nemici d'Anjou e di Blois. Un'importante spedizione, comprendente mercenari inglesi, si rende necessaria nel 1073 per la riconquista. Il più lungo periodo di presenza del duca-re in Normandia, tra il 1076 e il 1080, passa tra questi interventi nel Maine o in Bretagna. E bisognerà tornarci nel 1084, per assediare il castello di Santa Susanna, residenza del visconte di Mans, Uberto, a sua volta ribellatosi..

Iniziale illustrata delle "Gesta Normannorum ducum" di Guglielmo da Jumièges. L'autore è rappresentato mentre consegna al duca il manoscritto dell'opera redatta verso il 1071-1072. Copia del XII°  s. eseguita da Orderic Vital. BM Rouen.I nemici di Guglielmo sono sostenuti da re di Francia Filippo I. E' quello che ha maggiormente da temere dalla crescita della potenza del duca, di cui è teoricamente il signore. Così, quando Roberto Courteheuse si rivolta nel 1077 contro suo padre, il re lo accoglie e gli affida la fortezza di Gerberoy, ai confini del ducato. Guglielmo si reca ad assediarlo tra il 1078 e il 1079, prima che il re non tenti una riconciliazione.

Tutte queste difficoltà si giocano sui confini. All'interno del ducato l'autorità di Guglielmo è totale. Egli ha occasione di mostrarla ancora al concilio di Lillebonne, nel 1080. Favorevole alla riforma del clero e alla disciplina del clero, il duca si rifiuta di lasciare al papa il controllo della gerarchia ecclesiastica.

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