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L'Impero Angioino

Angioini e Capetingi : la guerra senza fine

Enrico II Plantageneto / P.J. David d'AngersI rapporti tra il re d'Inghilterra e il re di Francia pone il primo in una condizione teorica di soggezione, in ragione dell'omaggio vassallatico che sottomette il Plantageneto al Capetingio per i suoi possedimenti continentali.

Nel 1151 Enrico aveva prestato omaggio a re Luigi VII. Nel '56,, divenuto re, aveva rinnovato l'omaggio per tutti i possedimenti continentali, al fine di mettere da parte i suoi fratelli. Nel 1169 Luigi VII riconosce l'autorità del Plantageneto sui domini più importanti del regno, ma in cambio riceve l'omaggio di Enrico e dei suoi figli per la Normandia, il Maine, l'Anjou, la Bretagna e la stessa Aquitania, fuori della sua portata. Per converso, nel 1173 Enrico II ha richiesto l'aiuto militare di Luigi VII contro i figli in rivolta in virtù dell'obbligo del signore a soccorrere un suo vassallo attaccato nei suoi feudi.

Il possesso del Vexin resta la maggiore materia a contendere. Tentativi di regolamentare la questione vengono effettuati attraverso matrimoni politici. Una figlia di Luigi VII, Margherita, viene data in moglie a Enrico il Giovane; un'altra, Alice, fidanzata a Riccardo. Ma il primo matrimonio si conclude con una vedovanza (1183), che non fa che far venire a galla la questione della sua dote, il Vexin normanno. Mandata alla corte del futuro suocero, Alice rappresentò solo una sorta di ostaggio nel gioco diplomatico tra le parti, senza che si concludesse per lei alcun matrimonio.

Sigillo di Filippo Augusto, re di FranciaDiventato re, Filippo Augusto sa utilizzare le divisioni dei Plantageneti riportando a suo vantaggio i legami vassallatici che rappresentano il collante del loro Stato. Nel 1183 concede al Plantageneto il possesso del Vexin ma solo in cambio del rinnovamento dell'omaggio. Nel 1186, alla morte di Goffredo, figlio di Enrico II, Filippo Augusto può pretendere di controllare il suo ducato di Bretagna, in quanto sovrano diritto.

Alla fine, nel 1189, Riccardo, impaziente di ottenere dal padre il riconoscimento del suo diritto di erede, gli ritira la sua fedeltà, trasferendola su Filippo Augusto. Un buon numero di vassalli ne approfitta per abbandonare Enrico II che, sconfitto, si sottomette prima di morire il 6 luglio 1189.

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