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Arte e architettura normanna |
Pittura e grandi decorazioni
La pittura è forse uno dei "media" meno sfruttati dai Normanni per veicolare la propria propaganda politica. Difficile resta pertanto una ricostruzione precisa della committenza degli Altavilla in questo campo.
Emblematico il caso della cattedrale di Salerno: le iscrizioni celebrative all'esterno degli edifici ne proclamano la committenza normanna (Guiscardo), ma senza la corrispondenza di programmi figurativi; lo stesso programma musivo (di cui restano poche tracce) sembra rispondere più a valenze teologiche, e si ispira a modelli musivi romani. La chiesa di Sant'Angelo in Formis, presso Capua, è iconograficamente tutta benedettina (e così è per i mosaici perduti della cattedrale di Capua). La situazione di disinteresse alla pittura è anche più evidente in Abruzzo e in Molise.
Due le eccezioni importanti. Ruggero I esalta la sua azione politica facendo dipingere sulle pareti della chiesa siciliana di Ravenosa la "memoranda impresa" contro i Musulmani. Il ciclo è andato perduto, ma viene considerato nella sua testimonianza una sorta di pendant mediterraneo dell'Arazzo di Bayeux: una rappresentazione sul versante figurativo dell'epos narrato in cronaca da Malaterra. E poi lo smalto collocato sul fronte del ciborio della basilica di San Nicola a Bari: san Nicola vi appare infatti nell'atto di incoronare re Ruggero, abbigliato con tunica e loros, oltre che con le insegne del potere nelle mani.