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I Normanni nel Mediterraneo

Il dominio normanno nel Mezzogiorno d'Italia dura poco meno di due secoli (1030-1190). In questo arco di tempo relativamente breve, gli uomini venuti dalla Normandia riescono a lasciare sulle terre meridionali la loro impronta: senza dubbio politica, con la fondazione di un regno destinato a sopravvivere, geograficamente più o meno inalterato, fino all'Unità della penisola (1860); ma anche sociale e culturale. Essi cioè seppero, da un lato, importare (e a tratti imporre) la propria lingua, la propria cultura, la propria organizzazione sociale; dall'altro, operare una continua osmosi con le diverse etnie presesistenti sul territorio (latini, longobardi, greci, arabi), dando vita a una civiltà dalle caratteristiche tutte particolari.
Sia dal punto di vista istituzionale (creazione del ducato di Puglia; della contea di Sicilia; del regno di Sicilia), sia da quello dell'amministrazione del territorio (feudalesimo franco), sia per quanto riguarda i rapporti col papato e la riorganizzazione della Chiesa meridionale, la dominazione degli Altavilla rappresenta un momento decisivo nella storia del Mezzogiorno, e dà vita anche ad una organizzazione del territorio (rapporto tra mondo urbano e mondo rurale) nuova. E l'eclessitmo culturale dei Normanni, la fusione tutto sommato pacifica delle culture preesistenti con il portato d'Oltralpe, generano una produzione artistica notevole, nella quale spiccano tutt'oggi i capolavori dell'arte "normanna", soprattutto dal punto di vista architettonico.

a cura di E. D'Angelo
Centro Europeo di Studi Normanni, Ariano Irpino

1

Signoria e feudalità

2

Il mondo rurale

3

La Chiesa normanna

4

Vivere in città

5

Artigianato e mestieri

6

Arte e architettura normanna

7

Morte e sepoltura

8

Le grandi città