« Quant’è bella questa mia figlia di un anno ! » avrebbe esclamato Riccardo Cuor di Leone davanti alla sua fortezza, innalzata in un arco di tempo eccezionalmente breve (1197-1198). Ed avrebbe aggiunto : « Ecco un castello gagliardo ! », nomignolo espressivo che sorpassa per la Storia il nome ufficiale, « la Roche d’Andeli ».
Impiantato al confluente della Senna e di un suo piccolo affluente, il Gambon, il Château-Gaillard rivestiva una parte difensiva : vietava cioè l’accesso alla strada di Rouen e, contemporaneamente, sorvegliava il Vexin, regione che si disputavano duchi di Normandia e re di Francia e che Riccardo, imprudentemente, aveva concesso a Filippo Augusto nel 1195.
Il castello era infatti il ramo maestro di un ampio dispositivo adibito a chiudere la valle della Senna, comprendente fortini avanzati, le murature dei borghi del Vieil e del Petit Andeli, un ponte fortificato e la residenza reale su un’isola del fiume.
Costruita su uno sperone della sponda destra del fiume, isolata su tre lati, l’opera presentava delle innovazioni addirittura rivoluzionarie che facevano dell’impianto un capolavoro dell’architettura militare. Particolarmente il progressivo scaglionamento in profondità delle difese su un asse unico : il torrione munito di uno sperone e di robusti contrafforti con le prime caditoie ; legata ai suoi fianchi, la sua « camicia » ellittica dal profilo a festoni adibito a sopprimere qualsiasi angolo morto ; in seguito, una cortina trapezoidale fiancheggiata da quattro possenti torri tonde, essendo incastrati i due recinti; infine, sul punto più debole, una grandissima bastia triangolare, rinforzata da alte torri angolari, nonché dal possente bastione della Monnaie alla sua terminazione. Tale bastia era sotto un certo aspetto uno scudo isolato da un fossato profondo che si ergeva di fronte al piano da dove l’attacco sarebbe scoppiato.
È ovvio che Filippo Augusto scelse quest’altipiano per stabilire le sue macchine d’assedio, i suoi arcieri e gli uomini per scalzare, alla fine dell’estate 1203. Il 6 marzo dell’anno seguente, la fortezza capitolava, aprendo al re la strada per Rouen e ugualmente verso la Normandia.
Le difese temibili e successive del castello cedettero in seguito alla morte di Riccardo nel 1199, all’inerzia di Giovanni senza Terra, alla scarsezza della guarnigione, ma anche per via della vicina piattaforma su cui il nemico schierò le sue truppe.
Esso costituisce ciononostante una specie di apice nell’apogeo dell’architettura militare romanica (associazione del donjon e di un recinto fiancheggiato da torri), introducendo una nuova età costruttiva per i castelli, segnata dall’ordinamento fitto e concentrico delle fortificazioni come dalla contrazione del perimetro difensivo.
Bernard Beck
Bibliografia
- Eugène Viollet-le-Duc,
articles " Château " et " Donjon ", in Dictionnaire raisonné de l'architecture française du XIe au XVIe siècles, t.3 et t.5, Paris, 1854-68.
- Pierre Héliot, " Le Château-Gaillard ", in Colloque des Andelys, 1962, revue Château Gaillard, études de castellologie européenne, Centre de Recherches Archéologiques de l'Université de Caen, 1964.
- Bernard Beck, Châteaux forts de Normandie. Editions Ouest-France. 1986
- Joseph Decaens, " Le Château-Gaillard ", in L'Architecture normande au Moyen-Age, t. 2. Edit. Corlet et Presses Universitaires de Caen,
1997