Senza dubbio innalzato negli anni 1035-1054 dai Montfort, potente famiglia di feudatari della Normandia centrale, per proteggersi dal loro vicino e controllare la strada da Pont-Audemer a Brionne, il castello ha ricoperto una parte che man mano è evoluta.
In effetti esso esemplifica in modo molto rappresentativo una di quelle tendenze autonomistiche di alcuni feudatari riguardo al potere centrale.
Il torrione è stato probabilmente costruito nel 1123 circa da Ugo di Montfort; qualche anno dopo,verso gli anni 1128-1129, viene confiscato da Enrico I Beauclerc che lo affida a Galeran, conte di Meulan. Nel 1153, Galeran ne viene spogliato con la forza da Roberto II di Montfort, figlio di Ugo, in quanto Ugo lo considera parte del proprio patrimonio. Il duca riesce a riconquistarlo soltanto nel 1161, ma Roberto tenta, di nuovo e in vano, di riprenderlo nel 1173-74. Dal 1161 al 1197, il castello è tenuto da agenti del re, revocabili dunque succubi. Solo dal 1197, a Ugo V di Montfort apunto viene affidata la custodia (cioè non il possesso) del castello come dell’onore dei Montfort. Di lì a poco tuttavia, il castello sarebbe toccato a Filippo Augusto, nel 1204, fatto smembrare precedentemente in gran parte da Giovanni Senza Terra.
Il complesso fortificato si stende su 280 m. su 165 (ovvero 4,63 ettari) lungo il pendio del versante della Risle a difesa di tutto il lato sud-ovest. Gli altri lati sono protetti da due basse corti abbraccianti uno spesso recinto poligonale con fossato, molto rovinato, fiancheggiato da sei torri a pianta svariata.
Il torrione si innalza nell’angolo sud-ovest del recinto. La torre situata più ad ovest comprendeva una cappella dedicata a san Nicola, data da Roberto di Montfort all’abbazia del Bec.Bibliografia
- Philippe-Lemaître, Histoire du château et de l’église de Montfort-sur-Rille (Eure), Bulletin monumental, 21, 1885, p. 537-594.
- Fichet de Clairfontaine F., La famille de Montfort-sur-Risle et ses possessions du Xe au XIIIe siècle, Mémoire de maîtrise d’histoire, Université de Caen, ex. dactyl. cons. à la B. U. Caen, 1981-1982, p. 109-113 et 141-143.