Sainte-Croix-sur-Buchy (distretto di Buchy, Seine-Maritime) Impianto
fortificato, XIe-XIIe sec., |
Il sito è situato a sud-ovest dalla borgata di Buchy, sulla cresta di una collina tagliata da due talweg. L’opera appartiene alla categoria chiamata “ recinti circolari ”. Ne è sussistito un bastione di terra a forma regolare di cerchio di 50 mt. di diametro circa. Tutto attorno si estende un fossato con dislivelli dai 6 agli 8 mt. dalla cima dello scoscendimento. A sud-ovest si vedono i resti assai abrasi di un recinto annesso a pianta semicircolare, delineato da un piccolo fossato. Non si scorge invece alcuna traccia di muratura in superficie.
Il recinto è stato in parte oggetto di scavi negli anni 1960 da parte di un’équipe di archeologi svedesi, diretta da Holger Arbmann ; sono state rinvenute tracce di uno steccato conglobato nel terreno di riporto della cinta, vestigia di un forno adibito all’uso metallurgico, punte di freccia, e una suppellettile ceramica che testimoniano di un’occupazione densa del sito, pur essendo stata probabilmente abbastanza breve, alla fine cioè dell’XI secolo o agli inizi del secolo successivo.
Il riscontro più immediato va cercato verosimilmente nel “ castello ” del Plessis menzionato dal cronista Orderico Vitale quando egli narra delle vicende accadute nel 1118, durante lo scontro tra Guglielmo Cliton e Enrico I Beauclerc. Situato sulla frontiera nord-est del viscontado di Rouen, l’impianto fortificato del Plessis mirava a proteggere il territorio ducale dalle incursioni dei signori di Gournay. Nel 1118, era comandato da un tale Bertran quando Gérard de Gournay se ne impadronì ; ucciso Bertran, il signore di Gournay affidò il castello al nipote, Hugues Talbot. Dopo poco, il duca lo riprese, sistemandovi una guarnigione ben armata e ne diede la direzione a Roberto e Guglielmo, figli di Amaury de Montfort.Jacques Le Maho
Bibliografia
- J. Le Maho, « Notes de castellologie Haut-Normande : châteaux à motte, enceintes et églises fortifiées (XIe-XIIe s.) », Autour du château médiéval, Société Historique et Archéologique de l’Orne, Mémoires et documents n° 1, 1998, p. 226-229.