Questa chiesa di piccolissime dimensioni dipendeva dal capitolo di Evreux ; essa costituisce, a seconda dell’espressione del prof. L. Musset « l’esempio più perfetto e più significativo di una forma architettonica di primo piano nell’ambito dei santuari rurali alla metà dell’XI secolo » : due sezioni rettangolari affiancate (quella più piccola essendo il coro mentre quella più grande è la navata centrale), un’elevatezza semplicissima, senza campanile (con soltanto una torre lanterna con travatura lignea).
I muri sono costruiti con delle brecce di pietra molare disposte con molta regolarità a spigolo di pesce (opus spicatum) con spesse malte di interconnessione ; gli angoli sono di pietre da taglio.
In cima ai comignoli risultano a tutt’oggi evidenti alcune incrostature di pietre con scanalature, le quali sono i resti di un tentativo di apparecchio decorativo che richiamano quelli della chiesa di Saint-Jean-de-Livet e di Saint-Martin-de-la-Lieue, nei dintorni di Lisieux.
Bibliografia
- Dictionnaire des églises de France, Belgique, Luxembourg,
Suisse, IVB, Normandie, Paris, 1968, p. 132
- Musset L., Normandie romane, 2. Haute-Normandie, La Pierre-qui-Vire, 1974, p. 31