Oltre che la ricerca, rara in Normandia, di effetti cromatici (« grison », tufo locale e roccia calcarea bianca), questa chiesa rurale presenta anche la peculiarità di essere munita di un deambulatorio.
Le tante operazioni di rifacimento avvenute entro la fine del XVI secolo hanno creato confusione tra romanico e gotico, ma anche se le arcatelle intrecciate di calcare bianco della facciata occidentale della navata sono databili del finire del XII secolo, la navata invece ha conservato la disposizione originaria : porta e arcatelle a tutto sesto incrociate, decorate con palmette e volute vegetali. Le navate laterali, l’abside e il suo deambulatorio possono anch’essi datarsi della seconda metà o della fine dell’XI secolo. Il primo piano, con grandi arcatelle perforate a tutto sesto e ribassate, risulta posteriore (metà o seconda metà del XII secolo).
Bibliografia
- Collectif, Dictionnaire des églises de France, Belgique, Luxembourg,
Suisse, IVB, Normandie, Paris, 1968, p. 25-26 (notice de M. Baudot).
- Musset L., Normandie romane, 2. Haute-Normandie, La Pierre-qui-Vire, 1974, p. 25
- Durand J., L’église Saint-Martin de Broglie, Congrès archéologique de France, 138e session, 1980 [1983], p.
177-190
- Baylé M., Les origines et les premiers développements de la sculpture romane en
Normandie, Art de Basse-Normandie, n°100 bis, 1992, p. 35