L’unica menzione che abbiamo a proposito del castello in epoca ducale si trova in un manoscritto degli anni 1080 che concerne la donazione all’abbazia del Bec-Hellouin, da Hugues de Gournay e dalla moglie Basilie, della chiesa di Saint-Pierre de Longueil “ con la cappella che si trova nel castello ”. Esse provenivano dalla dote di Basilie, figlia di Gérard Fleitel, compagno di pellegrinaggio di Roberto il Magnifico in Terrasanta, il quale si era ritirato al monastero di Saint-Wandrille nel 1036. Agli inizi del XII secolo, il territorio di Longueil, come insieme senza dubbio il castello, erano di Gautier II Giffard, conte di Buckingham. Suo padre, Gautier I Giffard, morto poco tempo dopo il 1066, aveva anch’egli sposato una figlia dello stesso Gérard Fleitel.
Le vestigia del castello si trovano oggi conglobate entro una proprietà privata, in cima a una collina a sud-est della chiesa parrocchiale. Si vede la cinta muraria, in buono stato di conservazione, di un ampio recinto di terra a forma di mezzaluna che si incurva progressivamente in direzione del pendio ; appartiene verosimilmente al primitivo impianto fortificato della prima metà dell’XI secolo. Nel 1927, quando fu costruito il villino tuttora all’interno del recinto, furono riportate in luce le fondamenta di un grande torrione quadrangolare munito di contrafforti, senza alcun dubbio degli inizi del XII secolo. Sul lato sud si potevano vedere i resti in eccezionale stato di conservazione di una cappella e di una cucina con i camini e i posti per tavole o lavandini di pietra ; quei due edifici sono anch’essi riferibili all’inizio del XII secolo. La distruzione totale di quei resti, realizzata senza tener conto dell’indignazione riscossa nella comunità scientifica, ci priva di una testimonianza di straordinario interesse sull’architettura militare normanna all’epoca di Enrico I Beauclerc.Jacques Le Maho
Bibliografia
- J. Le Maho, « Notes de castellologie Haut-Normande : châteaux à motte, enceintes et églises fortifiées (XIe-XIIe s.) », Autour du château médiéval, Société Historique et Archéologique de l’Orne, Mémoires et documents n° 1, 1998, p. 219-226.