Liste des sites de la Campagne de Caen

cliquez ici pour consulter l'album photographique Caen
(canton de Caen, Calvados)

Chiesa abbaziale di Saint-Etienne
Abbaye-aux-Hommes

    Verso il 1063, il duca Guglielmo il Conquistatore e la duchessa Matilde fondarono le abbazie aux Hommes e aux Dames in quanto atto espiatorio del loro matrimonio consanguineo, secondo quanto narra Milon Crispin, biografo di Lanfranco, ma anche nell’intento di avviare l’impulso allo sviluppo della nuova capitale ducale.
Lanfranco di Pavia, priore del Bec, nominato per dirigere l’abbazia, diresse infatti i lavori fino a quando venne nominato arcivescovo di Cantorbéry, nel 1070. L’abbazia venne dedicata nel 1077 e il duca Guglielmo fu inumato nel coro della sua chiesa dieci anni dopo (la tomba attuale, una semplice lastra marmorea nera, è stata realizzata nel 1802). Tuttavia la facciata occidentale, eccezione fatta delle cuspidi di stile gotico, venne costruita solo sul finire dell’XI secolo.
L’andamento planimetrico originario seguiva la planimetria benedettina a croce latina e a coro gradonato (di cui la chiesa di Saint-Nicolas presenta una copia su scala ridotta a qualche centinaio di metri dall’abbazia). Un coro in stile gotico è stato comunque ricostruito all’inizio del XIII secolo, pur rispettando per il meglio la struttura romanica della chiesa.
Lo schema d’alzato segue l’andamento a tre livelli che diventerà la scelta tradizionale normanna in epoca romanica, pur aggiungendo tre innovazioni di maggiore interesse : l’ampiezza delle gallerie superiori prospicienti la navata attraverso un grande arco unico (impianto ricorrente nella cattedrale di Norwich) ; nella navata, a gruppi di due campate, l’alternare di pilastri forti a pilastri deboli, quelli forti essendo adibiti a sostenere degli archi diaframma e dei muri tagliafuoco, i quali sono andati dispersi insieme alla copertura a capriate lignee originale ; infine, la via di camminamento del terzo livello, la quale esisteva solo nel transetto di Bernay e a Jumièges.
La struttura stessa della navata con ampi vani vuoti alternanti con pilastri costituisce una sistemazione che avrebbe portato in maniera del tutto naturale alla crociera ogivale. Verso il 1115, delle volte con sei spicchi sostituirono il soffitto ligneo, il che provocò un mutamento del piano superiore : le aperture verso la navata vennero modificate (invece di quattro arcate grandi per ogni due campate, la combinazione di un’arcata grande con una piccola) ; di conseguenza, una colonnina venne aggiunta in cima ai pilastrini dei pilastri forti per sostenere la spinta degli archi ; una decorazione nuova con figure mostruose venne a ricoprire i fondi mentre dei meandri venivano sovrapposti alle aperture.
La facciata viene a combinare un sostegno massiccio quadrato con tre file di aperture, irrigidito da quattro robusti contrafforti, con le due torri, il cui sapiente progredire delle arcature e delle aperture allegerisce la massa nello slanciato verticalismo. È senza dubbio una reinterpretazione dei massicci occidentali di tradizione carolingia e ottoniana, ma è anche il primo esempio della facciata armonica normanna, la cui modulistica verrà diffusa fin dal secolo successivo nelle grandi cattedrali.
Guglielmo si era augurato una chiesa degna di ospitare la sua tomba e di celebrarlo. Saint-Etienne non solo traduce questa sua volontà, bensì esprime ancora la potenza della Normandia ducale, nonché la perfezione nel rigore raggiunta fin dalla fine dell’XI secolo nell’architettura romanica normanna.

Bernard Beck


Bibliografia

- Carlon, E.G. " The Abbey-church of Saint-Etienne de Caen in the eleventh and twelth centuries ". Thèse dactylographiée ; Yale University, 1968
- Musset, Lucien. " Saint-Etienne de Caen ", in Normandie Romane, t.1 ; Editions du Zodiaque, La Pierre-qui-Vire, 1967