Queste due piccole chiese parrocchiali della provincia di Saint-Lô
(la
Barre-de-Semilly, chiesa di Saint-Ebremond ; Saint-Pierre-de-Semilly, chiesa di
Saint-Pierre
- Saint-Pierre serviva anche senza dubbio di collegiata al castello di Semilly) seguono come molte chiesette rurali la pianta con capocroce piatto : è composta di una navata semplicemente ricoperta da capriate lignee, di un coro lungo due campate, di un campanile nella chiesa di La Barre, ma all’esterno dell’opera in quella di Saint-Pierre, e di un capocroce piatto illuminato da tre finestre.
Quei due edifici degli inizi del XII secolo presentano una fisionomia arcaica dovuta alla rozzezza dello scisto locale (briovérien) come all’apparecchio murario a opus spicatum. L’aspetto tarchiato viene maggiormente evidenziato nella chiesa di La Barre dal campanile massiccio, spalleggiato da robusti contrafforti. Conformemente all’andamento planimetrico ricorrente nelle chiesette di campagna, esso mostra sopra un basamento cieco un piano forato da due aperture a tutto sesto (colonnine, ghiere e capitelli hanno reso indispensabile l’uso del calcare di Caen), nonché una cornice con modiglioni e un tetto piramidale.
Benché fossero edifici modesti con soluzioni maldestre, i due edifici comportano nel coro pesanti crociere ogivali primitive, ad imitazione di quelle di Lessay, la cui tipologia di voltamento si riscontra in una diecina di piccole chiese del Cotentin. Nel capocroce della chiesa di la Barre, otto costoloni irraggiano da una chiave di volta e ricadono su colonnine, soluzione la più sapiente e decorativa di quel modo di procedere rivoluzionario. La modanatura ogivale (tre tori alternantisi con due liste, su una fascia larga) risulta tra l’altro più compiuta nel presente caso che a Lessay.
Beninteso, entrambe le chiese presentano i motivi tradizionali dell’ornamentazione romanica normanna : a La Barre, capitelli con cannoncini e volute, meandri e spighe degli archi trionfali ; nella chiesa di Saint-Pierre, altre spighe, e delicati capitelli e fondi decorati da uccelli e da foglie d’acanto, mentre un gruppo di nove personaggi potrebbe raffigurare l’Ultima Cena, ancorché in modo poco abile ; dalla loro fattura si può desumere una somiglianza con alcuni capitelli della chiesa di Sainte-Croix di Saint-Lô.
Bernard Beck
Bibliografia
- Melot, Michel. " La
Barre-de-Semilly ", in Congrès Archéologique de France, Cotentin et
Avranchin, 1966, Société Française d'Archéologie, 1966