La prioria di Christchurch si trovava nell'Hampshire fino a quando i confini della contea non furono modificati nel 1974. È stato un luogo di culto cristiano almeno fin dal VII secolo, quando fu creato lì un Minster sassone. Il Doomsday Book del 1086 fa riferimento al monastero nella Christchurch come alla Santa Trinità di Toinham. .
Guglielmo il Rosso diede la città e la chiesa a Ranulf Flambard, suo capo ministro ed amico, il quale demolì la chiesa sassone per far posto alla costruzione che si può vedere oggi. Questa fu iniziata nel 1094 allorquando Flambart divenne decano della prioria. Guglielmo morì nel 1100 ed il suo successore, Enrico I, destituì Flambart dalla carica di decano per corruzione e lo mandò in esilio. Enrico ripristinò tutti i diritti ed i privilegi della prioria e dei canonici e concesse il patronato della chiesa a Richard di Redvers, il quale costruì un castello nella città.
I lavori nella chiesa continuarono e la prima fase di essi venne portata a termine nel 1150. Era lunga 94,8 metri, di forma a croce, con un'abside nella parte orientale ed una torre in mezzo con guglia. Il transetto settentrionale e la torretta, decorati all'esterno con arcate cieche intersecanti contenenti delle colonnette gemelle, sono di questo primo periodo. Se Flambard non fosse stato costretto ad andar via, la chiesa avrebbe potuto essere costruita interamente in stile normanno.
La navata centrale, i transetti ed il coro furono completati nel 1150. Nella navata centrale i pilastri e gli archi del primo normanno supportano i doppi archi più piccoli del triforio e la lanterna sovrastante, risalente ad un periodo più tardo. Le quattro enormi colonne polistilo, che un tempo supportavano la torre centrale e la guglia, possono essere viste nell'area di attraversamento tra la navata ed il transetto. Una serie deliziosa di archi, in stile romanico e concatenati l'uno all'altro, decorano la navata laterale a sud, mentre gli archi a tutto sesto che ancora rimangono nella parete meridionale conducevano originariamente ai chiostri.
Kay Ainsworth
Bibliografia
Pevsner, N., and Lloyd, D., 1967. The Buildings of England, Hampshire and the Isle of Wight (London, Penguin), 167-79