I Normanni nel Mediterraneo

Pietro da Eboli

Pietro da Eboli († 1221)

Liber ad honorem Augusti (codice originale : Bern, Burgerbibliothek 120 II).
De balneis Puteolanis

Pietro da Eboli, maestro e medico (alla sua attività professionale è da collegare l'opera di terapia termale intitolata De balneis Puteolanis) alla corte del figlio del Barbarossa, Enrico VI. Egi scrive un Liber ad honorem Augusti (noto anche come De rebus Siculis), scegliendo la forma del poema storico-panegiristico : si tratta di 837 distici elegiaci, scritto nel corso del 1195, e dedicato nel 1196 all'imperatore svevo. In esso si celebra la lunga e vittoriosa lotta condotta dal monarca contro Tancredi di Lecce, discendente degli Altavilla, che si concluse nel 1194 con la conquista del regno da parte dei Tedeschi. I primi due libri dell'opera (pregevole dal punto di vista stilistico, ed originale anche nella scelta del metro, che lo avvicina ad Ermoldo Nigello) sono dedicati al racconto delle campagne meridionali dell'imperatore tedesco, mentre il terzo è un panegirico entusiasta ed esaltato di Enrico e del suo governo. Le miniature che impreziosiscono l'unico manoscritto (conservato in Svizzera), in parte autografo, che ci ha tramandato il poema, "si integrano perfettamente con la poesia e sono state certamente concepite, se non materialmente eseguite, dal poeta stesso. L'opera è ricca però anche di difetti, quale è certamente la ridicolizzazione sistematica, e perciò non credibile, di Tancredi e di sua moglie Sibilla; ciò nuoce sia all'attendibilità del poema come documento storico, sia alla sua validità sul piano artistico (anche se acquista grande forza satirica). Abbastanza stucchevole si dimostra anche l'adulazione eccessiva nei confronti dell'imperatore; tuttavia la sua concezione della grandezza e della necessità dell'Impero in quanto unica forza che è in grado di regolare e sistemare la società umana sembra sincera, ed anticipa la visione dell'Impero che sarà di Dante".

 

EDIZIONI

- Petrus de Ebulo, Liber ad honorem Augusti Eine Bilderchronik der Stauferzeit aus der Burgerbibliothek Bern, Sigmaringen 1994. 

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