Il mondo anglo-normanno

Guillaume de Poitiers (1073/74 circa)

Gesta Guillelmi ducis Normannorum et regis Anglorum

Quelle scarse notizie biografiche che abbiamo di Guglielmo di Poitiers ci sono fornite da Orderico Vitale. Sappiamo che Guglielmo era un chierico normanno, originario di Préaux, vicino a Pont-Audemer. Prestò il servizio di cavaliere presso il giovane duca Guglielmo il Bastardo che lasciò poi verso il 1045 per trasferirsi a Poitiers (perciò gli piaceva farsi chiamare Pictauensis) a seguire l’insegnamento delle famose scuole della città. A Poitiers appunto venne educato sull’Antichità e potè crescere anche nelle arti liberali.

Tornato in Normandia, si applicò nella carriera ecclesiastica ed ottenne la carica di cappellano, per la sua levatura oltre che la nobilissima famiglia. Questa funzione gli permise di essere un attento osservatore della politica normanna. Diventò anche arcidiacono della diocesi di Lisieux sotto il vescovato di Hugues d’Eu (1050-1077), quindi di Gilbert Maminot (1077-1102). Orderico Vitale ci spiega anche che fu impossibile per Guglielmo, " per via della sfortuna " proseguire dopo il 1071 la narrazione della biografia del Conquistatore. Sarà un’allusione a qualche malattia oppure alla disgrazia ? Non lo sappiamo.

I Gesta Guillelmi ducis Normannorum et regis Anglorum rappresentano una documentazione del tutto eccezionale riguardante il regno di Guglielmo il Conquistatore tra il 1035 e il 1067. Bene informato, preparatissimo nelle arti militari, Guglielmo di Poitiers ha scritto un’opera storiografica che narra le imprese del duca-re nel loro svolgimento cronologico come nel loro logico concatenarsi. Nel primo libro l’autore espone in quale maniera il duca Guglielmo, vedendo il suo potere contestato, sia riuscito a ristabilire ordine e pace nel suo ducato mentre il secondo si interessa alla conquista dell’Inghilterra e alla successiva opera di pacificazione.

Ma questa cronologia programmaticamente esposta rispecchia in realtà abili procedimenti per legittimare la conquista. Oltre la discussione giuridica sui diritti dei pretendenti alla corona d’Inghilterra, Guglielmo di Poitiers suggerisce che il duca di Normandia fosse stato destinato a regnare : da un lato, perché possedeva tutti i pregi necessari per esercitare il potere regio (iustitia, fortitudo, pietas, prudentia). Principe esemplare, Guglielmo il Conquistatore appare dall’altro lato come il capo scelto da Dio per quella suprema dignità in Inghilterra, in contrapposizione con i principi malvagi in rivolta. Per molti tratti, quindi, la narrazione cronologica comporta un tono panegiristico, chiamato dall’autore stesso la laus ducis. L’Histoire de Guillaume le Conquérant, scritta poco tempo dopo la battaglia di Hastings, verso il 1075, intende dunque chiaramente affermare la legittimità delle ambizioni normanne alla corona d’Inghilterra.

Questa sua dimostrazione della legittimità normanna è svolta grazie a tutta la forza retorica ispirata ai modelli classici. Guglielmo di Poitiers è uno storico di talento che già preannuncia il grande Rinascimento del XII secolo. Conosce i poeti antichi quali Virgilio, Stazio e Lucano in particolare. Ha letto le opere storiche scritte da Cesare, Svetonio e Sallustio e nelle sue dimostrazioni si ispira a Cicerone ed a Agostino. È evidente che i Gesta Guillelmi sono un’opera scritta con passione da uno storico pieno di talento al servizio del Potere. Ma quella narrazione biografica risulta tuttavia la più efficace fonte storica a nostra disposizione sulla storia normanna dell’XI secolo e sulla conquista dell’Inghilterra : lo è per l’alto valore della testimonianza diretta, per quella conoscenza profonda dei luoghi e delle persone, per la cura della concatenazione cronologica, e per questa volontà di ricercare la spiegazione dell’accaduto soltanto nel campo delle ragioni seconde, senza l’aiuto di qualsiasi meraviglioso o miracolo.

Ci furono due soli manoscritti di quell’opera tanto originale : il primo in Normandia, utilizzato da Orderico Vitale e Roberto di Torigni; l’altro in Inghilterra, noto a Guglielmo di Malmesbury, Ralph di Diceto e all’autore del Liber Eliensis. Tutti e due sono oggi perduti. Ci è fortunatamente pervenuta l’editio princeps, pubblicata nel 1619 da André Duchesne nelle sue Historiae Normannorum scriptores.

 

Pierre Bouet
ouen - Office universitaire d'études normandes
Université de Caen

 

ÉDIZIONI

- Giles I.A., Gesta Willelmi ducis Normannorum et regis Anglorum, dans Scriptores Rerum Gestarum Willelmi Conquestoris, Londres, Caxton Society, 1845 (repr. New-York, Burt Franklin, 1967), p. 77-159.
- Migne J.-P., Willelmi Conquestoris gesta a Willelmo Pictauensi Lexouiorum archidiacono contemporaneo scripta, dans Patrologie Latine, t. 149, Paris, Garnier, 1882, col. 1217-1270.
- Foreville R., Guillaume de Poitiers : Histoire de Guillaume le Conquérant, Les Classiques de l'histoire de France au Moyen Age (23), Paris, Les Belles Lettres, 1952 (avec une traduction française)
- Davis R.H.C. et Chibnall M., The Gesta Guillelmi of William of Poitiers, Oxford, Clarendon Press, 1998 (avec traduction anglaise).

STUDI

- Foreville R., " Aux origines de la légende épique. Les Gesta Guillelmi ducis Normannorum et regis Anglorum de Guillaume de Poitiers ", Le Moyen Age, 56, 1950, p. 195-210.
- Dorey T.A., " William of Poitiers : Gesta Guillelmi ", Latin Biography, Londres, 1967, p. 139-155.
- Ray R.-D., " Orderic Vitalis and William of Poitiers : a Monastic Reinterpretation of William the Conqueror ", Revue belge de Philologie et d'Histoire, 50, 1972, p. 1116-1127.
- Davis R.H.C., " William of Poitiers and his History of William the Conqueror ", Essays presented to R.W. Southern : The Writing of History in the Middle Ages, ed. R.H.C. Davis et J.M. Wallace-Hadrill, Oxford, Clarendon Press, 1981, p. 71-100.
- Bouet P., " La felicitas de Guillaume le Conquérant dans les Gesta Guillelmi de Guillaume de Poitiers ", Anglo-Norman Studies, 4, 1981, Woodbridge, Boydell Pres, 1983, p. 37-52 et 174-181
- Bouet P., " Orderic Vital, lecteur critique de Guillaume de Poitiers ", Mediaevalia christiana (XIe-XIIIe s.). Hommage à R. Foreville, Tournai, Editions Universitaires, 1989, p. 25-50.

 

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