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Le Grandi città dell'Italia Normanna |
Salerno
Salerno occupa un posto particolare nella storia del Mezzogiorno normanno, essendosi staccata dal ducato longobardo di Benevento per diventare capitale di un principato indipendente. Secondo quanto narrato da Amato di Montecassino, è proprio a Salerno, nel 999, che un gruppo di cavalieri normanni di ritorno dal pellegrinaggio avrebbe scacciato dei pirati musulmani. In seguito, gli scontri opponenti principi longobardi di Salerno a quelli di Capua permisero alla dinastia normanna dei Drengot di conquistarsi un dominio capace di competere con quello dei primi Altavilla.
Fin dal 1059 tuttavia, Roberto il Guiscardo sposa la sorella dell’ultimo principe di Salerno e prende la città nel 1077. Salerno diviene allora la residenza del duca di Puglia, il quale vi fa costruire il suo palazzo, e quella dei suoi successori, suo figlio Ruggero Borsa (1085-1111) e il nipotino Guglielmo (1112-1127). Tre anni prima di essere incoronato re a Palermo (1130), Ruggero II, nipote del Guiscardo, si reca anch’egli a Salerno per venir insignito del ducato di Puglia. Nella cattedrale consacrata nel 1084 si sono conservate le scritte dedicatorie di Roberto il Guiscardo e la spoglia di Gregorio VII, il papa della Riforma, morto in esilio nel 1085, dopo di aver legittimato la conquista normanna.
Per questa ricca città longobarda, dalla situazione ideale in fondo a un golfo aperto sul mare Tirreno e sulla Sicilia, il periodo normanno è sinonimo di splendore. I Normanni insediano le loro signorie nel retroterra mentre le colonie di estranei sono floride nel porto ; i lontani Genovesi come i vicini Amalfitani, i mercanti greci, ebrei o arabi, all’origine della famosa scuola medica. L’artigianato dei prodotti di lusso, gli avori particolarmente, e la zecca, attiva durante tutto il periodo normanno, contribuiscono alla ricchezza della città.
Quando la capitale è trasferita a Palermo, non vengono meno la prosperità e l’influenza di Salerno. Gli abitanti affluiscono dalle province circostanti e la vocazione mercantile della città va rinforzandosi. Per di più, l’aristocrazia longobarda è del tutto associata al nuovo regime. Nel 1166, Romualo Guarna, arcivescovo di Salerno e storiografo, incorona il re Guglielmo II (1166-1189) e resterà un suo consigliere.