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Il mondo rurale

Gli insediamenti abitativi rurali

I Normanni sono confrontati a delle situazioni estremamente variegate nell’organizzazione degli habitat nel Mezzogiorno e in Sicilia. Negli ex principati longobardi di Benevento e di Salerno, negli Abruzzi o nei piccoli ducati costieri indipendenti attorno a Napoli, la popolazione si è già raggruppata in villaggi fortificati, i quali assicurano la parte difensiva e contemporaneamente il controllo politico (incastellamento). Nella Puglia bizantina, la tradizione dell’amministrazione imperiale riservava i fortilizi alle città capoluoghi di una circoscrizione amministrativa ; i grossi agglomerati e paesi sono in genere aperti e rivestono la sola funzione abitativa. In Sicilia prevale una rete abitativa gerarchizzata, controllata da città o fortilizi sistemati dal potere musulmano. La peculiarità della presenza normanna consiste dunque nell’imporre il potere signorile a partire dal castello, sotto diverse modalità concrete. Il sistema dell’agglomerato fortificato viene ripreso e completato là dove preesiste. I Normanni sostituiscono gli ex detentori del potere e si stabiliscono nei castelli esistenti o ne costruiscono di nuovi. Le città o grossi agglomerati bizantini vengono cinti di mura e si impone agli abitanti l’esistenza del castello.

In altre zone controllate poco o ancora poco popolate, esiste una miriade di castra, villaggi fortificati costruiti dai Normanni, e di casali. Il casale costituisce il segno più originale del dominio normanno sul territorio. Si tratta di un insediamento senza fortilizio, tranne che un fossato talvolta, nel quale il signore raggruppa degli abitanti su cui esercitare il proprio potere. Il casale diventa il contesto quotidiano della comunità : luogo cultuale, luogo dell’agricoltura, delle usanze, dell’amministrazione, e anche luogo delle tasse…

Il casale corrisponde infatti a precise realtà. Può diventare un mezzo a disposizione del signore per attirare abitanti su terre fino allora poco abitate e sulle quali egli vuole stabilire una manodopera necessaria al fabbisogno del suo territorio : così succede tanto negli Abruzzi quanto in Calabria settentrionale, in Basilicata meridionale e in Capitanata. Certi casali si trasformano poi in borghi fortificati, alcuni dei quali acquisteranno perfino lo status di città, in una regione dove la distinzione tra insediamento rurale e quello urbano non è sempre chiara. Invece in Sicilia i casali servono nelle dotazioni dei feudi attribuiti ai cavalieri della riconquista cristiana ed alcuni di essi diventeranno castelli o piazzeforti.

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