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Signoria e feudalità

La signoria laica

Il dominio normanno si esercita in nuovi assetti territoriali : le contee. Nelle regioni longobarde, vige già un’istituzione similare (contea, ducato, gastaldato) ; i conquistatori normanni vi si insediano stringendo alleanze, col matrimonio o con la forza. Quelli maggiormente intraprendenti riescono a raggruppare ampie distese territoriali ricollegando le loro signorie (contea del Principato nei dintorni di Salerno, contea di Molise, contea di Loritello). Nelle altre regioni della conquista, la contea è novatrice, e l’importo della gerarchia feodale si inserisce a malapena nel contesto delle amministrazioni provinciali bizantine o nelle vecchie città. Questo succede in particolare modo in Puglia dove le contee si sono costituite in maniera disordinata e raggruppano signorie frazionate a « macchia di leoopardo ».

In Calabria e in Sicilia, il duca e successivamente il re normanno impongono il loro controllo in maniera più diretta. Appena sarà bene stabile la monarchia, il loro intervento nella gerarchia feodale dell’intero Mezzogiorno normanno si svolgerà diversamente dalla loro parte nelle altre monarchie dell’Occidente. Il re cerca non solo di limitare l’estensione territoriale delle signorie e delle contee : dopo il 1130 prova a imporre il proprio potere tramite i suoi giudici e suoi agenti delle tasse. Il re tende a organizzare la gerarchia dei conti (tutti del lignaggio degli Altavilla), dei baroni e dei feudatari di rango inferiore nello scopo di integrarla in una specie di servizio pubblico. Revoca senza esitazione i signori indocili, col rischio di seguenti ribellioni e disordini. Questo è uno degli aspetti più originali del sistema feodale in Italia normanna.

 All’inizio, gli Altavilla cercarono la legittimazione delle loro conquiste prestando  giuramento vassallatico al papa. In seguito, questi re normanni, usciti da una dinastia di mercenari, i quali avevano precisamente costruito la loro fortuna accapparandosi il potere signorile, tentarono di riprenderne il controllo al servizio di una visione centralizzatrice dello Stato.

 

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