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Arte e architettura normanna |
Costruire in pietra
Sul finire del X secolo si assiste ad un mutamento radicale nellattività architettonica in Normandia.
Essendo tantissime le distruzioni dovute alle invasioni vichinghe e così scarse le tracce del periodo precedente,
spesso si è trascurata la continuità operante soprattutto dal regno di Riccardo I (942-996) e da quello di Riccardo II (996-1026). Quel complesso di competenze ereditate dalla tradizione romana e trasmesse attraverso il periodo carolingio si riscontra nelle chiesette parrocchiali anteriori al decennio 1030-1040. I muri sono, a quellepoca ancora, costruiti in piccolo apparecchio di brecce alternantesi a una catena di mattoni, con effetto policromico da mettere a confronto con le mura romane della città vicina, Le Mans. A testimoniare ugualmente di una tradizione antica è il persistere nelluso dellopus spicatum, ossia la disposizione delle pietre a spinapesce.
Tale tradizione è presente anche nei grandi edifici attraverso il richiamo
prestigioso allarchitettura carolingia, conservato e sviluppato nellimpero germanico, ricordo questo molto vivace nelle vicende del regno come nelle regioni situate allest del ducato. Allinizio dellXI secolo, Fécamp come Jumièges seguono la planimetria caratteristica delle chiese con massiccio occidentale inquadrato da robuste torri. Ma la Normandia risulta anche aperta alle influenze delle regioni vicine : Maine, Angiò e Loira ; dallaltro lato, ci sono nella cerchia ristretta del duca i monaci riformatori a introdurre nel ducato modelli diversi, provenienti dallItalia, nati in Borgogna o ispirati anche al successo dellordine cluniacense.
L’architettura romanica normanna, negli anni 1020-1050, si sta delineando in maniera progressiva sui cantieri di Fécamp, di Jumièges e di Saint-Wandrille, nonché quelli del Mont-Saint-Michel, di Rouen o di Bernay. È a Bernay, durante il decennio 1020-1030 circa, che compaiono quelle decisive innovazioni : l’altimetria con tre piani,
con grandi arcate a tutto sesto poggianti su pilastri compositi, un piano intermedio di bifore, e delle finestre a livello superiore illuminanti la navata. In seguito, la maestria costruttiva permetterà soluzioni nuove quanto audaci, come l’apertura di grandi gallerie superiori soprastanti le navate laterali, nonché il passaggio attraverso una galleria di camminamento dentro lo spessore del muro stesso, davanti alle finestre alte. Le varie tappe di tale progressione sono segnate da esempi quali Notre-Dame di Jumièges, ultimata nel 1067, da Cerisy-la-Forêt o da Saint-Etienne de Caen, sul finire dell’XI secolo…. Infine, i primi voltamenti sopra crociera ogivale conservati in Normandia sono quelli del coro e del transetto di Lessay, e della navata di Saint-Etienne di Caen, nell’arco di tempo situato tra il 1100 e il decennio 1120-1130.
La pianta delle grandi chiese romaniche normanne segue la planimetria benedettina ispiratasi a Cluny
composta di una navata con navate laterali, un transetto con bracci sporgenti, un coro con absidiole e, all’incrocio del transetto, la torre lanterna illuminante il santuario, andamento planimetrico illustrato efficacemente dalle chiese di Caen -
Saint-Etienne, Saint-Nicolas. Il coro gradonato è sussistito nel variegato panorama architettonico normanno, ma delle absidi con deambulatorio sono state costruite a Fécamp, a Rouen e a Jumièges. Dal regno di Guglielmo il Conquistatore e quindi dal periodo dei grandi cantieri di Caen, la facciata cosidetta " armonica " prevale nella maggior parte degli edifici. Nel pignone occidentale fiancheggiato da due torri si riscontra la pianta della navata e delle sue navate laterali, mentre la sovrapposizione delle arcature in facciata riproduce l’altimetria interna. Infine, la firma visiva di quest’arte costruttiva rimane la pietra di Caen diffusa nell’intero campo anglo-normanno.
Quei tratti peculiari dei grandi edifici si adeguano a loro volta a tante chiese medie e piccole, fossero di fondazione monastica o di parrocchie urbane o rurali. L’andamento planimetrico viene comunque semplificato : assenza di navate collaterali, navata ridotta a un piano inferiore e uno superiore, coro piatto, torre unica tra navata e coro o sul lato, torre-portale più rara. È in quei casi che, proprio nel coro, spesso voltato a crociera ogivale nel XII secolo, e nondimeno nella decorazione e nell’altimetria della torre, si riconoscono i tratti maggiormente originali dell’arte normanna della costruzione in pietra.