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Le Grandi città dell'Italia Normanna

Palermo

Palermo è presa dai Normanni nel 1072, ma la resa competa della Sicilia interviene solo dopo vent’anni. Dopo un’attiva partecipazione alla fase iniziale della conquista, Roberto il Guiscardo ne aveva in seguito affidato il compimento a suo fratello Ruggero, come il governo dell’isola (conte di Calabria, quindi di Sicilia dal 1060 al 1101). Ruggero il Granconte aveva comunque mantenuto la sua capitale a Mileto in Calabria. Palermo ritroverà il suo rango soltanto durante il regno di suo figlio, Ruggero II, che sceglie di farsi incoronare re appunto a Palermo nel 1130, dopo di aver ereditato la successione degli Altavilla. Palermo diventa allora oggetto di tutte le attenzioni da parte della nascente monarchia. Il sovrano incoraggia il suo ruolo di capitale commerciante e cosmopolita e avvia un ambizioso programma costruttivo.

Il palazzo degli emiri arabi diventa il palazzo dei re normanni, con rifacimenti cospicui, tra cui l’aggiunta di due torri, la Torre Pisana e la Torre Greca ai lati dell’edificio centrale, la Joharia. I servizi della corte, il tesoro, la moneta, le guardie e i carceri vi sono al riparo, come gli atelier reali, nella tradizione musulmana. Nei quartieri centrali si ergono anche le chiese, fondate dal re, come San Giovanni degli Eremiti (1143-1148), o fondazioni anche degli alti dignitari, quali Santa Maria dell’Ammiraglio, dovuta all’emiro (ammiraglio) Giorgio di Antiochia, verso il 1140. Ma il gioiello di Palermo è la Cappella palatina, vera sintesi delle influenze orientali e occidentali.

I successori di Ruggero II prolungano la sua politica di prestigio, costruendo ad esempio palazzi ornamentali avvolti da giardini. Nei sobborghi di Palermo, il più bell’esempio è costituito dalla Zisa, edificio importante costruito per ordine di Guglielmo I (1164-1170), forse per accogliere l’harem. Nell’adiacenza della città era già stata eretta una residenza estiva, la Favara (1130-1154) in mezzo ad un parco fungente da riserva di caccia. Nel cuore della città, il cantiere della cattedrale, dov’è custodito il trono reale, verrà riattivato nella seconda metà del XII secolo, mentre in periferia Monreale fungerà da santuario reale.

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