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La Chiesa in Italia Meridionale sotto i Normanni

Il monachesimo benedettino

I conquistatori normanni hanno trovato in Italia del sud potenti signorie ecclesiastiche organizzate intorno ai grandi monasteri benedettini. Alcuni sono antiche fondazioni che hanno subito i periodi di grande confusione dell’alto medioevo : San Benedetto di Montecassino, zona di confine tra gli Stati pontifici e i territori conquistati dai Normanni; San Vincenzo al Volturno e San Clemente di Casauria nelle montagne abruzzesi; e Santa Sofia nel principato di Benevento. Altri sono fondazioni più recenti, come la S.S. Trinità di Cava, degli inizi dell’XI secolo in Campania.

L’abbazia benedettina di Montecassino proietta sulle vicende dell’epoca la sua prestigiosa origine (san Benedetto vi avviò fin dal VI secolo le basi del monachesimo occidentale) ma anche l’eccezionalità di due abati vissuti durante la conquista normanna : Desiderio (1058-1087) e il successore Oderisio (1087-1105). Desiderio fece da intermediario tra il papato e i Normanni e in tali condizioni trovò il modo di portare la sua abbazia all’apice della sua influenza spirituale, politica ed economica, come culturale ed artistica. Simbolica di questa rinascita è la grande basilica romana consacrata nel 1071 al cospetto dei signori normanni. Desiderio di Montecassino diventerà papa verso la fine del regno di Roberto il Guiscardo, in particolare grazie all’appoggio degli alleati normanni.

Dall’altra parte, i Normanni hanno proseguito nella riconferma o la fondazione di congregazioni benedettine. L’alleanza risulta reciprocamente proficua, e le circostanze svariate della conquista non generano, come successe in Inghilterra, una diretta presa di controllo da parte di abbazie o di abati normanni. Dei monaci normanni accompagnano o raggiungono i conquistatori ; l’esponente più famoso ne è Robert di Grentmesnil, abate di Saint-Evroult-en-Ouche proscritto nel 1062 da Guglielmo il Conquistatore, e accolto da Roberto il Guiscardo. Ad Aversa in Campania, Venosa in Basilicata, Sant’Eufemia e Mileto in Calabria, dei monasteri vengono affidati a degli abati normanni. Questa presenza viene qualche volta associata a nuovi santuari dinastici : Roberto il Guiscardo e i suoi fratelli maggiori sono seppelliti alla S.S. Trinità di Venosa. Ma il grande contributo della presenza normanna rimane la breccia aperta nelle terre di riconquista, in particolar modo nella Sicilia musulmana.

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