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La Chiesa in Italia Meridionale sotto i Normanni

Il monachesimo greco

I territori sotto dominio normanno includono ampie zone in cui la popolazione di lingua greca è maggioritaria ; queste aree si caratterizzano per l’esistenza di un monachesimo di tradizione orientale. Nel sud peninsulare il fenomeno riguarda soprattutto la Calabria, la Basilicata meridionale e la penisola del Salento, a sud della Puglia bizantina. Le origini di questa corrente monastica vanno ricercate probabilmente in Sicilia, là dove le comunità erano già stabilite da tempo, prima ancora che dovessero subire la pressione musulmana dal IX secolo.

Il monachesimo greco differisce dalla tradizione occidentale nel suo ordinamento. Non esistono ordini gerarchizzati intorno all’influenza di grandi monasteri, e le tradizioni cristiane antiche sono fortemente radicate : i monaci vivono sparpagliati, da eremiti, attorno a santuari in posizioni decentrate rispetto agli insediamenti abitativi. Tale corrente eremetica è ancora animata da grandi figure, quali san Nilo di Rossano, fondatore di molti monasteri, fino alla Campania latina. Esistono tuttavia comunità importanti anche in città, come per esempio San Pietro di Taranto. E, come nel caso del monachesimo occidentale, le comunità prestigiose aggregate ad un personaggio ritenuto santo finiscono coll’affascinare nuovi credenti e contribuiscono al popolamento territoriale.

Poiché i Normanni si pongono volontieri come i campioni della Chiesa romana, i conquistatori devono impegnarsi nel controllo di questi monaci estranei alle loro usanze. In maniera spontanea, essi hanno cominciato a riferirsi ad alcuni canoni dell’organizzazione benedettina adottando regole ispirate ai Padri della Chiesa orientale, segnatamente a san Basilio di Cesarea. I Normanni accentuano questo riavvicinamento assoggettando certe comunità greche all’autorità dei grandi monasteri benedettini : San Benedetto di Montecassino e la S.S. Trinità di Cava ricevono a quel modo dotazioni nelle terre di conquista. Ma questo non significa una qualche ostilità da parte dei conquistatori. In Calabria e in Sicilia, conquistata durante il regno du Ruggero Granconte, fratello di Roberto il Guiscardo, come sulle terre di suo figlio, Boemondo di Taranto, sono autorizzate fondazioni di rito greco. Soprattutto, i principi normanni cercano di strutturare una gerarchia attorno ai maggiori santuari, quali San Salavatore di Messina, nella Sicilia riconquistata.

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