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Il mondo rurale

Il paesaggio rurale

Con il clima mediterraneo, i Normanni scoprono una grande varietà di paesaggi. A seconda della latitudine, altitudine, esposizione ai venti asciutti o umidi, natura del suolo, e dalla storia stessa del loro sfruttamento prima del periodo normanno, coesistono tante terre diverse dagli Abruzzi alla Sicilia normanna.

L’evoluzione complessiva durante il periodo normanno è segnata dall’aumento della superficie agraria a svantaggio dell’incultum, delle terre inselvatichite e delle foreste. L’amministrazione delle terre coltivate, i tributi riscossi dai signori e le usanze delle comunità paesane inducono a valutarne più precisamente i limiti, e a concretarli con riferimenti naturali o segnali allestiti dagli uomini : alberi marcati, cippi, monticelli di sassi. Questa segnaletica è significativa di uno spazio che si sta riempiendo ; dall’altra parte i signori normanni promuovono la valorizzazione di terre rimaste fino allora incolte, in Capitanata, a nord della Puglia, per esempio, o nel Salento a sud. Sviluppando il drenaggio e l’irrigazione di certi territori, si ottengono trasformazioni del paesaggio rurale.

In genere lo spazio coltivato si articola attorno al paese. Nell’adiacenza immediata degli habitat si trovano i giardini e l’orticoltura che richiedono le massime precauzioni ; in seguito delle cellule di diversificazione colturale con prevalente cerealicoltura, in cui la rotazione biennale fa alternarsi maggese a cereali seminati alla fine dell’autunno, con presenza nel contempo di alberi, vigneti o oliveti… Infine l’incultum come i tratti di foreste superstiti conservano la loro importanza nei territori rurali, per il pascolo, la raccolta, il taglio, le riserve di caccia del signore…

Il paesaggio si organizza in unità di base : i pezzi descritti negli atti notarili, con fondi dalla forma abbastanza regolare nella maggior parte dei casi, di piccoli dimensioni e chiusi da fossati, siepi, muri o barriere. Benché questi documenti non ci diano lo stesso tipo di informazioni nelle varie regioni, attestano delle cure recate allo sfruttamento delle ricchezze agricole in una regione che si integra in maniera conveniente nel generale movimento di crescita in atto nei secoli XI et XII.

Se questa tipologia paesaggistica sembra abbastanza omogenea, sole certe regioni quali la Campania e la Puglia forniscono notizie dettagliate nei contratti rurali, con qualche specializzazione nel vigneto, l’uliveto e i cereali.


 

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