7

Morte e sepoltura

Usi sepolcrali nell'Inghilterra normanna

Nell'XI e XII secolo la chiesa era ormai fermamente dell'idea che le anime dei morti sarebbero state giudicate da Dio il giorno del Giudizio Universale, un tema popolare nell'arte del tempo. Mentre le anime dei cattivi sarebbero andate all'inferno, quelle dei buoni sarebbero andate in paradiso, purché avessero avuto una sepoltura propria su un terreno consacrato.

Il diritto alla sepoltura era gelosamente custodito dalla chiesa in quanto fonte di reddito. Così, lo spazio nei cimiteri veniva usato in maniera intensiva, soprattutto nelle città, e sepolture precedenti venivano messe in subbuglio da quelle successive. Tipicamente, le tombe nell'XI e XII secolo erano delle fosse poco profonde a forma di vasca da bagno, larghe appena per contenere il corpo del defunto. Erano disposte da est verso ovest oppure seguivano la disposizione della chiesa adiacente.

Il corpo veniva generalmente posato sulla schiena, con le gambe allungate e le braccia tenute stese lungo i lati o incrociate sul petto, sull'addome o sul bacino. Un'abitudine diffusa nell'XI e XII secolo era quella di mettere delle pietre presso il cranio del defunto per tenerlo dritto, forse facendolo essere in tal modo sicuro di poter vedere Cristo nel giorno del Giudizio Universale. E' probabile che molti dei defunti venissero sepolti semplicemente in un sudario, ma si usavano spesso le bare di legno e qualche volta alle persone ricche si davano dei sarcofaghi di pietra.

Il luogo in cui i defunti venivano seppelliti era strettamente correlato alla loro ricchezza ed alla loro posizione sociale. La maggior parte di loro andava a finire nel cimitero del posto in cui moriva, ma altri, se potevano permettersi di pagare, sceglievano le case monastiche nella convinzione che i monaci servissero Dio con maggiore dedizione dei sacerdoti della parrocchia. La sepoltura nelle chiese veniva concessa soltanto a persone di rango elevato, soprattutto a re, principe ed ai membri più alti del clero.

pagina precedente  Il mondo anglo-normanno  pagina successiva