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I riti funerari |
Delle fonti nuove : gli scavi dei cimiteri urbani
"Vi prego di temere sempre il giorno del Giudizio e di tenere presente alla mente ogni giorno il giorno della vostra morte. Pensate a come vi presenterete agli occhi degli Angeli".
Predica dalla vita di sant'Eloi, 588-660..Impregnato di credenze, tanto religiose quanto superstiziose, l’uomo del medioevo prepara il giorno sempre prossimo della propria morte in cui raggiungerà il cimitero dove i soli cristiani sono ammessi. Tra il X e il XII secolo, il cimitero è un campo o un frutteto di cui si vende il raccolto. Vi sono poche steli funerarie o croci a segnare la superficie e anche la rotazione delle sepolture è rapida, soprattutto nell’ambiente urbano, poiché circoscritto dalle abitazioni. Dei commercianti operano all’interno del recinto, e lì si emettono anche delle sentenze. Per i credenti questo ha poca importanza perché conta soltanto la salvezza dell’anima ; sanno che le proprie ossa raggiungeranno quelle degli altri parrocchiani nell’ossario. Il seppellimento di un corpo tocca ai vivi, e sono essi a circondare il morto di simboli, riflessi di credenze o di rango sociale.
L’archeologia ha saputo evidenziare quali pratiche permettano di datare le sepolture. Tra il X e il XII secolo, l’inumazione in piena terra è quella più diffusa, e la fossa è talvolta tagliata a forma del corpo (antropomorfa). Vengono di nuovo utilizzati dei sarcofagi, più massicci di quanto fossero nel VII o nell’VIII secolo, in riuso quando succede qualche rinvenimento. Quanto alla bara, essa rimane ancora raramente usata e si diffonderà solo dal XIV secolo in poi.
La posizione del cadavere nella tomba, particolarmente le mani, la presenza di spilli da lenzuolo, di loggette cefaliche e di ceramica funeraria sono particolari significativi che hanno permesso una datazione sicura per delle sepolture fino allora difficilmente attribuibili, contrariamente a quelle anteriori all’VIII secolo, la cui suppellettile è abbondante e ben nota. Studiare i cimiteri parrocchiali in ambiente urbano ha permesso di capire meglio la formazione della città e, per via di conseguenza, un approccio efficace alle abitudini dei vivi.