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Il mondo rurale

Il villaggio inglese al tempo del Domesday Book

In gran parte della campagna inglese la Conquista normanna non portò alcun cambiamento radicale, nonostante la popolazione avesse acquisito nuovi possidenti. La grande stima sulla proprietà, condotta nel 1086 e nota come il Doomsday Book, mostra un paese diviso in numerosi centri di governo locale detti feudi, ciascuno dominato da un feudatario il quale, in ultima istanza, lo deteneva per conto del re medesimo. Il Doomsday Book sostiene che ciascun feudo contenesse un villaggio e, talvolta, anche più di uno.

I processi attraverso i quali fu creato il villaggio inglese sono complessi, tuttavia, probabilmente a partire dal X secolo in poi, in molte parti del paese poderi e piccoli villaggi sparpagliati qua e là furono progressivamente soppiantati da nuclei di insediamenti disposti in maniera regolare. Lungo una o più vie principali furono creati lotti di case, più o meno della stessa grandezza, in cui può darsi che il signore avesse un appezzamento più grande all'interno di una zona cintata o delimitata da un fossato nelle cui vicinanze era situata la chiesa del villaggio. Dopo la Conquista, la residenza del signore venne spesso convertita in un castello con motta e bassa corte.

Una data estensione di podere feudale attaccata al villaggio costituiva il dominio del signore, terreno che lui stesso coltivava e su cui gli abitanti del villaggio erano obbligati a lavorare per un certo numero di giorni all'anno. Il villaggio era inoltre circondato da vasti campi aperti suscettibili di essere arati, ciascuno dei quali veniva spezzettato in strisce lunghe e strette e diviso fra gli abitanti del villaggio. Il Doomsday Book mostra che i villaggi avevano anche della terra comune su cui tenere e far pascolare gli animali, nonché foreste che fornivano materiale da costruzione e legna da usare come combustibile. In alcune annotazioni vengono inoltre menzionati mulini ed attrezzature artigianali come le ferramenta e le ceramiche.

 

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