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Il mondo rurale

La càsa contadina normanna

La casa è "l'atomo" medievale, la cellula primaria in cui si esercita l’autorità del padrone, padre o marito che sia. L’accumulazione di beni materiali conferisce un carattere sacro alla casa dove abitano gli uomini insieme alle bestie. Mediante il suo proprio sistema produttivo basato sulla manodopera famigliare la cellula abitativa rappresenta sul piano economico come su quello morale una specie di microsignoria all’interno di quella grande.

Ammesso generalmente quest’ipotesi, ne rimangono comunque in Normandia scarse esemplificazioni frammentarie studiate. I villaggi di epoca altomedievale con i fondi di capanna forati in terra, da un lato, e i villaggi disabitati in seguito alla Guerra dei Cento anni, dall’altro, hanno maggiormente interessato gli studi archeologici.

Se ne possono tuttavia desumere alcuni tratti. La costruzione lignea non si ispira particolarmente ai modelli scandinavi. Un fabbisogno pressoché uguale sembra produca modelli simili: degli edifici allungati, innalzati sopra pali protetti da una controventatura a forma di prora di nave. Allo stesso modo, le tecniche di collegamento differiscono molto dalle case a intelaiatura lignea dell’ultimo medioevo. Infine, come materiale non viene utilizzato solo legno: il villaggio di Grentheville (Calvados), abitato dalla fine del XII fino al XIV secolo, mostra abitazioni a pianta rettangolare costruite in pietra calcarea con interconnessioni di argilla, e aperte con una sola porta per far passare uomini e bestiame.

Il solo esempio di fattoria innalzato ad essere sussistito a Ouville-la-Bien-Tournée (Calvados) è riferibile agli inizi del XIII secolo. Si conoscono meglio le residenze signorili prive di impianto fortificato che comportano edifici con piano superiore composti di una solida opera muraria. Quella di Beaumont-le-Richard è parzialmente conservata ; quella di Barneville-la-Bertrand in Pays d’Auge alternava pietra calcarea a scisto nella muratura ed era ricoperta da lastre scistee.
La casa contadina normanna dell’XI e del XII secolo rimane quindi un campo ampiamente aperto alle indagini archeologiche.

 

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