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Signoria e feudalità

I signori delle terre di confine

Dopo il 1066, al momento di dividere il bottino di guerra, Guglielmo il Conquistatore diede della terra ai baroni, per la maggior parte, però, in zone diverse del paese, allo scopo di impedire che essi sviluppassero una base di potere regionale da cui minacciare la corona. Tuttavia, al confine gallese, Guglielmo adottò una politica diversa.

Subito dopo la Conquista, una ribellione promossa da un nobiluomo sassone, Eadric il Selvaggio, e sostenuta da alleati gallesi indusse Guglielmo a creare tre potenti contee, che ruotavano intorno alle città di Chester, Shrewsbury ed Hereford. Ai conti furono dati ampi poteri giudiziari, divenendo quasi dei re nei loro domini, ma in cambio veniva chiesto loro di difendere la frontiera ed estendere il potere normanno nel Galles. Tipico fra questi signori cosiddetti di 'confine' fu Guglielmo FitzOsbern, conte di Hereford, un guerriero potente e spietato che riuscì, prima di morire nel 1071, a pacificare le terre di confine sotto il suo controllo ed a costruire a Chepstow, sulla riva gallese del fiume Severn, un grande castello.

All'interno delle contee ciascuna signoria era imperniata su un castello, mentre la più fitta concentrazione di motte e basse corti in Britannia si trovava al confine tra Inghilterra e Galles. Nelle vicinanze di molti castelli furono creati dei borghi (borough), piccole città che svolgevano la funzione di distretti amministrativi e centri di attività economica. Utili esempi comprendono Montgomery, vicino al castello costruito tra il 1070 e il 1074 da Roger di Montgomery in territorio precedentemente gallese, e Ludlow, dove la costruzione del castello fu iniziata da Roger de Lacy nel 1085.


Alla fine dell'XI secolo la politica di Guglielmo il Conquistatore, seguita anche dal figlio Guglielmo il Rosso, aveva ormai dato i suoi frutti ed i signori delle terre di confine erano riusciti ad estendere il potere anglo-normanno su gran parte del Galles.


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