Essendo gli olifanti utilizzati come boccale per bere o come trombe per emettere un segnale sonoro, in seguito sono spesso stati trasformati in reliquiari e conservati nei tesori delle chiese.
Le decorazioni sono qui ridotte alle due estremità del pezzo ; la terminazione più larga è decorata da un fregio composto di quattro coppie di animali affrontati : dromedari, gazzelle, ippogrifi e quadrupedi immaginari solpiti in schiacciato. Tra le zampe si innalzano delle palmette ; due paia di anelli decorati con intrecci e racemi sono disposti accanto al fregio e vicino all’estremità più stretta, mentre il corpo stesso dell’olifante risulta liscio.
Per le figurazioni animali di matrice islamica, l’olifante può essere ritenuto dell’XI secolo, realizzato in Italia del Sud, a Salerno verosimilmente, in una regione cioè in cui gli atelier di incisori su avorio che producevano olifanti sono stati numerosi.Dimensioni dell'oggetto
L. 55 cm ; D. ouverture 10 cmBibliografia
- De lEgypte ancienne à la Renaissance rouennaise, collections du musée des Antiquités de Rouen, Rouen, 1992, n° 65Luogo di conservazione
Musée départemental des Antiquités de Rouen, Seine-Maritime
inv. 1796Fotografia
Yohann Deslandes, Musée des Antiquités de Rouen