Simbolo dell’autorità del vescovo o dell’abate del monastero, così come il riccio, il tau risulta più raro ; veniva fissato in cima al pastorale.
In mezzo al pezzo, realizzato in avorio di tricheco, si può vedere sul recto una figura umana a mezzo busto reggente un pastorale in una mano e un libro dall’altra. Sulla faccia posteriore, una figura dalle braccia aperte sembra voglia respingere l’incorniciatura che la racchiude. Da entrambi i lati di questa parte centrale, due reticolati tondi decorati di fogliami racchiudono dei quadrupedi, sul recto, e degli uccelli nella faccia posteriore. Sulla circonferenza del pezzo sono stati forati dei piccoli buchi, destinati probabilemente ad accogliere piccole gemme. Sulla parte superiore, sono state realizzate delle intaccature a forma di mandorla, senza dubbio destinate ad accogliere incrostazioni. Dall’ornamentazione con racemi popolati da animali si può desumere il riscontro stilistico con alcuni capitelli di Jumièges, come colla miniatura di codici normanni dell’XI secolo e quindi delineare il contesto artistico dell’opera.Dimensioni dell'oggetto
L. 11.4 cm ; H. 4.8 cmBibliografia
- Expositions : Trésors des abbayes normandes, Rouen-Caen 1979, p.269, n°269 ; English romanesque art, 1066-1200, Londres 1984, n° 181, p. 214Luogo di conservazione
Musée départemental des Antiquités de Rouen, Seine-Maritime
inv. R.90.96Fotografia
Yohann Deslandes, Musée des Antiquités de Rouen