Le collezioni del Museo di Normandia
Il cantieri di reperti archeologici

La motta castrale di Appeville-Annebault (Eure)

Questa fortificazione, oggetto di due campagne di scavi nel 1983 e nel 1984, occupa un piccolo sperone boscato proteso su una delle pochissime vie di collegamento tra la valle della Risle (a 1,5 km) – che presenta notevoli difficoltà di accesso – e l’altopiano del Roumois. L’insediamento ha una estensione di 6400 m² ed è costituito da un’altura ai piedi della quale si sviluppa una corte, qua e là ancora cinta da un fossato, al quale è anteposta un terrapieno. Probabilmente, a completamento del sistema fortificato, esisteva una recinzione, soprattutto all’estremità dello sperone.

La fortificazione era soggetta alla famiglia di Monfort, una delle grandi famiglie vassalle del duca di Normandia nell’XI e nel XII sec., detentrice di privilegi su Coquainvilliers (Calvados) e Montfort-sur-Risle e fondatrice dei priorati di Saint-Philibert-sur-Risle e di Saint-Hymer en Auge.

La motta di Appeville-Annebault, connessa al privilegio su Montfort-sur-Risle, è una fortificazione destinata al controllo della via e in generale di tutti gli accessi alle terre dei Montfort. Lo studio delle fonti ha d’altronde dimostrato che la fortezza si trovava sul limite ovest dei loro possedimenti. Venne probabilmente edificata verso la fine dell’XI sec. da Roberto I di Montfort. Nel XIII sec. è poi passata alle proprietà di Osbern l’Inglese, che sicuramente insediò un maniero sul poggio. L’ipotesi è infatti che sia lui il personaggio menzionato nel cartulario dell’Abazia di Bec-Hellouin come "manerii de Veteri Monteforti" (castello del Vecchio Montfort).

Gli scavi hanno riportato alla luce tracce planimetriche di edifici in legno, stratificati successivamente dalla fine dell’XI sec. al XIII sec. Gli edifici erano tutti posizionati sul fondo della corte ed erano separati dal poggio da un grande spazio vuoto. La prima fase di insediamento, dopo la confisca della motta da parte di Enrico I Beauclerc (nel 1123-1124) è testimoniata da una costruzione in muratura e palizzata, similmente a quanto si ritrova anche sulla motta di Mirville (Seine-Maritime). A partire dal XII sec., la fortificazione ospita una intensa attività di tipo domestico, e sicuramente anche militare, che porta alla realizzazione di nuove costruzioni: un edificio in muratura e pali, con una porta della larghezza di 1,20 m, affiancato da alcuni silos, da un forno domestico e da piccole costruzioni su pali (granai?). Lo spazio risulta densamente costruito e diventa così molto difficile interpretare tutta la miriade di incavi di pali, che attesta un’attività molto intensa all’interno del sito. La terza e ultima fase, successiva al 1204, è testimoniata nella corte da un edificio poggiante su travi correnti basse, intervallate a pali portanti e, per il poggio, da un livello d’insediamento che dai ritrovamenti fittili è stato datato al XIII sec. In seguito a varie trasformazioni subite nel corso del XIII secolo, il poggio è diventato una vasta piattaforma che serviva da base al "manerium" di Osbern e che non è mai stata oggetto di scavi.

Prima del XIII sec., il sito del Vecchio Monfort presentava sicuramente un carattere militare e quindi piuttosto austero. Risalgono dunque alle prime fasi dell’insediamento i coltelli, le punte di freccia con montatura a ghiera, i ferri di cavallo dai bordi ondulati e lo sperone a punta piramidale, da mettersi in relazione con alcune lampade ad olio e ceramiche con decorazioni a scalpello.

François Fichet de Clairfontaine

La motta castrale di Appeville-Annebault (Eure)


Lucerne
XI sec.



Punta di freccia
XI sec.