Salerno

Tesoro di 34 denari

XImo-XIImo sec.

 

    Quando i Normanni si insediarono nel Meridione d’Italia e in Sicilia, si adattarono alle monetazioni preesistenti: monete bizantine d'oro e di rame nell’Italia meridionale, monete arabe d'oro e d'argento in Sicilia.
Le prime monete coniate dai Normanni furono i follari, a imitazione delle monete bizantine, e i tari e le kharubbe, sul modello di quelle arabe. Si trattava di monete anonime. Dopo la conquista di Palermo (1072), il laboratorio produsse tari in arabo con il nome del duca (al-dûqah) Roberto il Guiscardo e del conte (al-qûmis) Ruggero; anche con l’avanzare delle conquiste, Amalfi e Salerno continuarono a coniare monete.
Il sistema monetario normanno nel Meridione d’Italia si presentava estremamente vario, ad un’epoca in cui non esisteva niente di simile in Inghilterra e Francia: utilizzo di simboli numerici per la data di conio e l’identificazione dei sovrani, continuità di monetazione tra padre e figlio, da Ruggero II a Tancredi.

Bibliografia
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Italie des Normands, Normandie des Plantagenêts, Musée de Normandie, Caen, 1995, p. 8.
- Trésors romans d'Italie de Sud et de Sicile, Toulouse, Musée des Augustins, 1995, a cura di Giovanni Coppola.

Luogo di conservazione
Salerno, Museo Archeologico Provinciale

Fotografia : F. Iannaccone