Palermo

Moneta aurea
Tarì di Ruggero II Re

1130- 1140 d. C. 525 - 535 dell'Egira

 

    Moneta aurea, (quarto di denaro o tarì) battuta all’inizio del regno di Ruggero II, divenuto re di Sicilia nel 1130. Le dimensioni e il peso sono identici a quelli dei tarì dell'epoca della Contea ma si osserva un’evoluzione notevole nella battitura dei simboli. A rovescio, la "T" é sostituita da una croce latina che suddivide il campo in quattro parti e recante l’iscrizione in lingua greca "Gesù Cristo Vince". Sul diritto, il testo in caratteri arabi, presente all’interno del campo, attribuisce al re Ruggero due titoli, uno che si può considerare di tradizione occidentale ma viene attribuito anche a sovrani musulmani: "l’Immaginifico", l’altro decisamente islamico: "l'Esaltato di Dio". La legenda sulle due facce menziona per la prima volta il nome con cui la città di Palermo era nota nel mediterraneo arabo: "Mâdina Siquillyya" (la Medina di Sicilia). Questo tipo di moneta costituisce pertanto un esemplare assolutamente emblematico della politica di conciliazione delle tradizioni religiose e culturali intrapresa dai Normanni di Sicilia..

Dimensioni dell'oggetto
Diametro mm. 15 peso gr. 1,015

Bibliografia
- "L'età normanna e sveva in Sicilia", catalogo della mostra al Palazzo dei Normanni a Palermo, organizzata dall'Assemblea Regionale Siciliana, Palermo, 1994 (Monete serie III a cura di M. De Luca).

Luogo di conservazione
Palermo Biblioteca Comunale

Fotografia
Giuseppe Cappellani - Palermo