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(Canton de Morteaux-Couliboeuf, Calvados)

Castello

    La fondazione della baronia di Courcy risale a Robert de Courcy, figlio di Baudric il Teutone. All'inizio dell'XI secolo, quest'ultimo si mise al servizio del duca di Normandia, Riccardo II, che in cambio gli offrì la terra di Courcy. Sono i suoi discendenti e, per primo, il figlio Robert, che assumono il titolo di Barone di Courcy. Essi possiedono una delle più importanti baronie del ducato, comprendente trentadue parrocchie e cinquantasei feudi. Occupano altissime cariche in seno al ducato; siedono allo Scacchiere; Robert III e Guillaume de Courcy accedono persino al titolo di siniscalco di Normandia.
Il castello di Courcy è opera di questa illustre famiglia. Tuttavia, già durante l'epoca gallo-romana esistono delle fortificazioni, non lontano dall'attuale ubicazione del castello. Poiché Courcy si trovava su una via che conduceva a Jort ed al limite dei territori delle città di Lisieux e Sées, più tardi ai confini delle diocesi di queste stesse città, era particolarmente esposto agli attacchi nemici. Quando Baudric il Teutone riceve questa terra, il luogo è protetto da un sistema di fortificazioni ad oggi indeterminato. La prima menzione del castello della famiglia di Courcy appare nella Storia ecclesiastica, opera stesa verso il 1136-1141 da Orderico Vitale. Questo monaco dell'abbazia di Ouche narra l'assedio del castello nel 1091, che oppose Richard de Courcy ed il suo alleato Hugues de Grandmesnil a Robert de Bellême, aiutato dal duca di Normandia, Robert Courteheuse. Questo testo cita nuove fortificazioni. Richard de Courcy, nipote di Baudric il Teutone, difende il suo castello, recentemente ricostruito o rinforzato. Questa costruzione, risalente alla fine dell'XI secolo, è probabilmente ancora in terra e in legno, ma è sufficientemente solida per resistere a due mesi di assedio.
Le rovine dell'attuale castello risalgono al XII e al XIII secolo. In origine, esso comprendeva tre mura di cinta. Quelle esterne, di cui non rimane più che una traccia, inglobavano il villaggio. Esso era difeso da fossati, probabilmente anche da palizzate. Delle seconde mura di cinta che proteggevano la bassacorte, rimangono alcune vestigia : la porta di ingresso, risalente al XIII secolo, e i fossati, in diversi punti. Le torri sono state demolite alla fine del XVIII secolo. L'ultimo recinto è il castello propriamente detto, danneggiato nella prima metà del XVII secolo, quando il Cardinale di Richelieu ordinò la distruzione della fortezza. L'esercito fece saltare le mura e le torri con la polvere da sparo, provocando solo delle brecce. In seguito a questi episodi, il castello venne abbandonato ed oggi accoglie un'azienda agricola.
Le mura di cinta, che assunsero approssimativamente la forma di un quadrilatero, sono protette da fossati alimentati da un ruscello, il Douet de Houle, e da spesse mura, di dieci metri di altezza circa e di un metro e settanta di spessore, rinforzate in origine da dodici torri. Sussistono solo nove torri a sezione circolare ed una a sezione quadrata. L'ingresso a sud-ovest è difeso da due torri rotonde che lo accerchiano. All'esterno, le mura e le torri formano alla base uno spalto. Le mura sono state costruite con piccoli blocchi di pietra calcarea. Nel suo complesso, la roccaforte risale al XIII secolo. È caratteristica di quest'epoca, in particolare per la successione di tre mura di cinta difensive, una pianta poligonale regolare per le ultime mura, fiancheggiate da torri circolari, nonché la presenza di uno spalto alla base.
Tuttavia, alcune parti della fortezza sono più antiche e sembrano risalire al XII secolo: la cappella di Santa Caterina, allestita all'interno di una torre a sud-est delle mura di cinta, la parte inferiore delle mura, nei pressi della cappella, apparecchiata a spina di pesce e la torre quadrata, nelle mura nord orientali.
La cappella, che può essere datata alla metà del XII secolo per il suo sistema di voltamento, si situa attualmente tra la casa d'abitazione della fattoria e un edificio ad uso agricolo. Dall'esterno delle mura di cinta, la sua presenza è segnalata solo da una finestra a tutto sesto, realizzata in pietra da taglio. L'interno minuscolo della cappella è concluso con un'abside a semicerchio illuminata dalla luce fortemente strombata che dà sull'esterno del castello. L'abside è coperta da una volta a mezzatazza, sostenuta da due nervature di ogive a tre tori che ricadono su mensole in cemento. Le due nervature terminano in un sottarco che poggia su mezzi pilastri di un metro e cinquanta di larghezza. Quest'arco, che segna il limite dell'abside, consente di sorreggere il peso della parte superiore della torre. Davanti all'abside, si trova un piccolo spazio, anch'esso sovrastato da due nervature di ogive a tre tori, sorrette da mensole in cemento ; tuttavia queste nervature terminano con una chiave di volta scolpita, incrostata nel muro della facciata. La cappella è solo in parte romanica, poiché ha subito importanti trasformazioni durante il XV ed il XVI secolo. All'epoca, viene accorciata. La campata che precede l'abside è allora divisa in due da un muro che va a costituire l'odierna facciata e la chiave di volta si trova dunque conglobata in tale muro. L'attuale facciata presenta una porta arrotondata modanata, sotto un frontone, decorato con cavoli ricci, incorniciato da guglie e scolpito al centro con uno scudo inciso recante lo stemma degli Aussonvilliers, signori di Courcy nel XVI secolo. Una finestra a crociera, di stile flamboyant, sovrasta il frontone. Il complesso di questa facciata è integrato in un arco a tutto sesto che in realtà corrisponde all'ogiva centrale della volta sixpartita della vecchia campata romana, antistante l'abside. La cappella era dunque più grande nel XII secolo. L'apparecchio  a spina di pesce, alla base del muro dell'edificio agricolo, perpendicolare alla facciata della cappella, si eleva sino all'altezza del pavimento dell'oratorio, su una lunghezza di sette metri circa. La presenza di queste spine di pesce attesterebbe non solo che la cappella era più lunga, ma anche che misurava sette metri di più e che si trovava al piano superiore. Altri elementi, in particolare la presenza a sinistra della facciata di un altro arco a tutto sesto sfigurato e di spine di pesce alla base di questo muro, che raggiungono il livello del pavimento della cappella, permettono di supporre esistesse una struttura contemporanea al piccolo edificio religioso. All'interno dell'oratorio, nei muri nord orientali e sud orientali della mezza campata, sono conservate le vestigia di due archi a tutto sesto che probabilmente testimoniano la presenza in origine di un transetto o di un passaggio nella cappella.
La torre quadrata, in cattivo stato, risale probabilmente anch'essa al XII secolo. È costituita da un pietrisco di più di due metri di spessore. All'interno, dei fori quadrati, situati a tre o quattro metri da terra, ricevevano senza dubbio l'estremità delle travi di un impiantito.
La roccaforte di Courcy, risalente essenzialmente al XIII secolo, ma le cui vestigia più antiche risalgono all'epoca romanica, testimonia i profondi cambiamenti che si operano tra l'architettura militare del XII secolo e quella del XIII secolo.

Bibliografia

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- L'architecture normande au Moyen-Age / Baylé, Maylis (dir.), éditions Charles Corlet, Condé-sur-Noireau, Presses universitaires de Caen, Caen, 1997, 2 vol