retour au Pays d'Auge

cliquez ici pour consulter l'album photographique Jort
(distretto di Morteaux-Couliboeuf, Calvados)

Chiesa Saint-Gervais

    La chiesa di Jort, oggi decentrata rispetto all'attuale borgo, si trova nel luogo in cui un tempo sorgeva un antico villaggio gallo-romano, sul versante della valle della Dives, al crocevia di importanti vie romaniche. Questo centro declina progressivamente nel corso del Medio Evo, in seguito allo sviluppo delle nuove borgate di Saint-Pierre-sur-Dives e Mézidon, dall'XI secolo in poi. La chiesa, costruita a partire dalla seconda metà del XII secolo, era posta sotto il patronato delle religiose di Saint-Désir-de-Lisieux e probabilmente è opera di questo ordine femminile. Ha subito numerosi restauri ed è stata profondamente rimaneggiata, in particolare all'interno.
L'edificio è composto da una navata centrale e da due collaterali, da un transetto e da un coro che si conclude con un abside piatta. Il campanile si eleva al di sopra delle croce del transetto.
La facciata occidentale, in pietra da taglio, irrigidita da contrafforti piatti, è costituita da un corpo principale incorniciato da due corpi laterali, che rispecchiano la disposizione interna. Era coronata in origine da una croce antefissa, oggi sostituita con una croce moderna. Tre finestre si aprono sulla facciata: due luci strette a tutto sesto in corrispondenza delle navate laterali ed una luce nella parte superiore del corpo principale, al di sopra del portale. Quest'ultima, a tutto sesto, sostenuta da due colonne a capitelli ad uncino è incorniciata da un archivolto esterno, punteggiato da tre teste. Un fregio scolpito decora gli abachi dei capitelli e corre lungo il muro, mentre la finestra poggia su un gocciolatoio a festoni. Al di sopra della luce, si trova una cornice dentellata regolarmente punteggiata da piccoli modiglioni a teste umane ed animali. La parte inferiore del corpo principale della facciata è più avanzata, affinché il portale principale a diverse curvature possa aprirsi nello spessore del muro. Una leggera pendenza compensa il dislivello. La curvatura interna semplicemente bisellata è stata aggiunta da un restauratore tardivo, poiché fino alla fine del XIX secolo al suo posto si trovava un architrave risalente al XVI secolo, decorato con cavoli ricci. È incorniciata da altre tre curvature, che poggiano su ogni lato, su cinque colonne a capitello, di cui le due più sottili sono divise in altezza da un anello. Queste colonne sono state tutte rifatte, nel corso del restauro della facciata alla fine del XIX secolo, copiando i fusti e le basi primitive. La prima curvatura, quella più arretrata, è scolpita con motivi a spina di pesce incrociati, tra i quali prendono posto bisanti ellittici. La seconda è ornata con due ordini di motivi a spina di pesce contrapposti, mentre la terza presenta archetti perlati incrociati, bordati di palmette nella parte esterna. La quinta curvatura è segnata unicamente dalla presenza di conci che poggiano su stipiti il cui angolo è occupato da una sottile colonnetta che è senza dubbio un'aggiunta della fine del secolo scorso, poiché non appare su alcun disegno della facciata risalente al XIX secolo. I capitelli di questo portale sono stati restaurati insieme alla facciata, quelli più interni, su entrambi i lati, sono stati interamente rifatti. I capitelli della parte destra del portale sono scolpiti con motivi vegetali, che terminano con volute e con un ornamento ondulante sotto l'abaco. Sono sovrastati da un fregio che corre sotto l'archivolto, decorato con archetti perlati, da cui pendono dei bisanti e delle spirali. I capitelli sinistri sono dedicati alla rappresentazione umana, con piccoli corpi che si distaccano appena dal cesto e teste in maggior rilievo, molto rovinate. Un fregio simile a quello di sinistra è tuttavia ornato da un ordine di palmette al posto delle spirali.
I muri laterali sono di una grande semplicità. Quelli delle navate laterali, a spina di pesce, presentano finestre di ispirazione neoromanica, risalenti alla prima metà del XX secolo. Sono stati soprelevati di circa un metro durante la stessa epoca, facendo sparire i modiglioni che li sovrastavano. Una porta neoromanica, in cemento è stata aperta nel lato nord. Le alte pareti della navata principale, in pietra da taglio, si aprono su ogni alto, con cinque luci a tutto sesto strombate, corrispondenti alle cinque campate interne. Sotto il tetto, corre un ordine di modiglioni. L'interno è stato profondamente rimaneggiato nella prima metà del XX secolo. All'epoca, le pareti sono state rivestite da intonaco e delle volte ad ogiva in gesso hanno sostituito la carpenteria della navata e quelle a tettoia delle navate laterali. Le arcate spezzate della navata, che poggiavano su pile monocilindriche, oggi ricadono su spesse colonne in muratura vuota, mediante capitelli, totalmente nudi o scolpiti con motivi vegetali molto stilizzati ed epurati che si concludono con timidi riccioli. La forma di queste arcate rievoca già il gotico. Solo l'arco trionfale, anch'esso spezzato, conserva, all'interno della chiesa, una decorazione tipicamente romanica, con due ordini di motivi a spina di pesce contrapposti sulla curvatura esterna. Poggia su capitelli ad uncino.
Il transetto è stato fortemente trasformato, come il resto della chiesa, rispetto al suo stato primitivo. Come il coro e l'abside, è stato rinforzato all'esterno da contrafforti piatti, simili a quelli della facciata. Nel corso del XV secolo, è stato aperto con finestre che hanno sostituito le luci a forma di lancetta, di cui un esempio murato sussiste ancor oggi nel transetto nord. La crociera del transetto poggia su quattro arcate spezzate, i cui pilastri primitivi sono stati sostituiti da zoccoli, nella prima metà del XX secolo.
Il coro risale all'inizio del XIII secolo. È diviso in due campate e si conclude con un'abside piatta, è ancora illuminato dalle sue luci d'origine, a forma di lancetta. Queste finestre, come l'arco spezzato, rievocano le forme gotiche, ma conservano un carattere romanico: l'arco è solo leggermente spezzato e le luci sono incorniciate, all'esterno, da colonnette a capitello, identiche a quelle della facciata.
L'edificazione della chiesa di Jort inizia nella seconda metà del XII secolo per concludersi nella prima metà del XIII secolo. Questo edificio, nonostante gli sfortunati restauri subiti, illustra la transizione dal romanico al gotico. Due tesi si contrappongono sulla sua costruzione. Secondo Arcisse de Caumont, la chiesa è stata costruita nella stessa continuità, dalla navata al coro, spiegando le similitudini che si ritrovano in tutto l'edificio, mentre, per Louis Regnier, è il risultato di due periodi di edificazione ben differenziati, poiché la navata risale alla seconda metà del XII secolo ed il transetto ed il coro al primo quarto del XIII secolo.

Bibliografia

- Galeron, Statistiques de l'arrondissement de Falaise, Brée, Falaise, s.d..
T. III, 7ème cahier, p. 425-426
- Caumont Arcisse (de), Statistique monumentale du Calvados, Hardel, Caen, 1859.
T. 4., p. 646-648
- Pépin, "Notices sur les communes de : Escures, Favières et Morières, Canon, Courcy et Jort", dans Annuaire administratif du Calvados, 1873-74, p. 173
- Regnier L., "A travers la Normandie : Notes et observations archéologiques", dans Annuaire normand, 1892, T. 58, p. 279 à 308.
p.280 à 284
- La Normandie monumentale et pittoresque, Lemâle, Le Havre, 1895, Calvados.
T.II, p. 73-74
- Rossi Michèle, Les églises romanes de la vallée moyenne de la Dives, Caen, 1973, 6 vol. (Mém. Maîtrise Hist. Caen, 1973).
p. 71 à 80, T. III, p. 71 à 75
- Musset L., Normandie romane, Zodiaque, Sainte-Marie de la Pierre-qui-Vire, 1974.
T.1, p. 34